marcogiailevra

Libero ricercatore indipendente su salute, longevità, ehretismo, crudismo, fruttarianismo, sungazing, nutrimento pranico.

LE ORIGINI DI EKADASI

A cura di Marco Giai-Levra

Questo articolo è stato originariamente scritto nel 1956 da Sri Navincandra Cakravarti, discepolo di Srila Bhaktisiddhanta Saraswati Thakura e tradotto in inglese da Sua grazia Vyenkata dasa. È preso dal quattordicesimo capitolo del Padma Purana, dalla sezione “Kriya-sagara-sara”

Ekadashi bhisma nirjala.jpg

Una volta il grande saggio Jaimini Rsi disse al suo maestro spirituale Srila Vyasadeva …
“Oh Gurudeva! In precedenza, per tua misericordia, mi descrivevi la storia delle glorie del fiume Ganga, i benefici dell’adorazione di Vishnu, la donazione di grani in carità, la donazione di acqua in carità e la magnanimità di bere il l’acqua che ha lavato i piedi ai brahmana. Oh migliore dei saggi, Sri Gurudeva, ora, con grande entusiasmo, desidero ascoltare i benefici del digiuno che si dovrebbe effettuare nel giorno di Ekadasi e le sue caratteristiche.  

  kasmad ekadasi jata tasyah ko va vidhir dvija
kada va kriyate kim va phalam kim va vadasva me
ka va pujyatama tatra devata sad-gunarnava
akurvatah syat ko dosa etan me vaktum arhasi

Oh Gurudeva! Quando è nata Ekadasi e da chi è apparsa? Quali sono le regole del digiuno su Ekadasi? Per favore descrivi i benefici di seguire questo voto e quando dovrebbe essere seguito. Chi è la più perfetta divinità presieduta da Sri Ekadasi? Quali sono i difetti nel non seguire correttamente Ekadasi? Per favore, concedimi la tua misericordia e parla di questi argomenti, poiché sei la sola personalità in grado di farlo. “

Srila Vyasadeva, sentendo questa domanda di Jaimini Rsi, si trovò situato nella beatitudine trascendentale. “Oh saggio brahmana Jaimini! I risultati di seguire Ekadasi possono essere perfettamente descritti dal Signore Supremo, Narayana, perché Sri Narayana è l’unica personalità in grado di descriverli per intero, ma darò una breve descrizione in risposta alla tua domanda .

All’inizio della creazione materiale, il Signore Supremo ha creato le entità viventi mobili e immobili all’interno di questo mondo costituito da cinque elementi materiali grossolani. Allo stesso tempo, allo scopo di punire gli esseri umani, creò una personalità la cui forma era l’incarnazione del peccato (Papapurusha). Le diverse parti di questa personalità sono state costruite con le varie attività peccaminose. La sua testa era fatta del peccato di uccidere un brahmana, i suoi due occhi erano la forma del peccato di bere sostanze intossicanti, la sua bocca era fatta del peccato di rubare oro, le sue orecchie erano la forma del peccato di avere illecite connessioni con la moglie del maestro spirituale, il suo naso del peccato di uccidere la propria moglie, le sue braccia la forma del peccato di uccidere una mucca, il suo collo fatto del peccato di rubare ricchezza accumulata, il suo petto del peccato di aborto, la sua cassa inferiore del peccato di avere rapporti sessuali con la moglie di un altro, lo stomaco del peccato di uccidere i parenti, il suo ombelico del peccato di uccidere coloro che sono dipendenti da lui, la sua vita dal peccato di autovalutazione, le sue cosce del peccato di offendere il guru, il suo genitale del peccato di vendere la propria figlia, le sue natiche del peccato di raccontare questioni confidenziali, i suoi piedi del peccato di uccidere il proprio padre, e i suoi capelli la forma di attività peccaminose minori e meno gravi. In questo modo, è stata creata una personalità orribile che incarna tutte le attività e i vizi peccaminosi. Il suo colore corporeo è nero, e i suoi occhi sono gialli. Egli infligge estrema miseria alle persone peccatrici.

Dio, la Persona Suprema, Sri Visnu, dopo aver visto questa personalità del peccato, cominciò a pensare a Se stesso come segue: “Io sono il creatore delle miserie e della felicità per gli esseri viventi. Io sono il loro maestro perché ho creato questa personificazione del peccato, che dà angoscia a tutte le persone disoneste, ingannatrici e peccatrici. Ora devo creare qualcuno che controllerà questa personalità”.
In questo momento Sri Bhagavan creò la personalità conosciuta come Yamaraj (Signore della Morte e Amministratore Supremo della Giustizia) e i diversi sistemi planetari infernali. Quegli esseri viventi che sono molto peccatori saranno mandati dopo la morte a Yamaraj, che a sua volta, secondo i loro peccati, li manderà in una regione infernale per soffrire.
Dopo che furono apportati questi adattamenti, il Signore Supremo, che è colui che dà dolore e felicità agli esseri viventi, andò alla casa di Yamaraj, cavalcando di Garuda (giagantesca acquila divina antropomorfa e destruero di Vishnu), il re degli uccelli. Quando Yamaraj vide che il Signore Vishnu era arrivato, immediatamente si lavò i piedi e gli fece un’offerta. Poi lo fece sedere su un trono d’oro. Il Signore Supremo, Vishnu, si sedette sul trono, dopo di che udì forti suoni di pianto provenienti dalla direzione meridionale. Fu sorpreso da questo e quindi chiese a Yamaraj: “Da dove viene questo pianto forte?”

Yamaraj in risposta disse: “Oh, Deva! Le diverse entità viventi dei sistemi planetari terrestri sono cadute nelle regioni infernali. Stanno soffrendo estremamente per i loro misfatti. L’orribile pianto è a causa delle sofferenze inflitte dal loro passato karma negativo (azioni precedenti compiute)”.
Dopo aver sentito ciò, il Signore Supremo, Vishnu, si recò nella regione infernale a sud. Quando gli abitanti videro chi era venuto, cominciarono a piangere ancora più forte. Il cuore del Signore Supremo, Vishnu, si riempì di compassione. Il Signore Vishnu pensò a Se stesso: “Ho creato tutta questa progenie, ed è a causa di Me che stanno soffrendo”.

Srila Vyasadeva continuò: “Oh Jaimini, ascolta ciò che il Signore Supremo ha fatto dopo.
Dopo che il misericordioso Signore Supremo pensò a ciò che aveva precedentemente considerato, improvvisamente manifestò dalla sua stessa forma la divinità del giorno lunare Ekadasi. Successivamente i diversi esseri viventi peccaminosi iniziarono a seguire il voto di Ekadasi e furono quindi elevati rapidamente nella dimora di Vaikuntha. Oh figlio mio Jaimini, quindi il giorno lunare di Ekadasi è la stessa forma del Signore Supremo, di Vishnu e dell’Anima Suprema nel cuore degli esseri viventi. Sri Ekadasi è la massima attività pia e si trova a capo di tutti i voti.

Dopo l’ascensione di Sri Ekadasi, quella personificazione che è la forma dell’attività peccaminosa (il Papapurusha) ha visto gradualmente l’influenza che aveva (Ekadasi devi). Si avvicinò al Signore Vishnu con dubbi nel suo cuore e cominciò a offrire molte preghiere, al che il Signore Vishnu divenne molto contento e disse: “Sono diventato molto contento delle tue belle offerte. Che benedizione vuoi? “

Il Papapurusha rispose: “Io sono la tua progenie creata, ed è attraverso di me che volevi dare l’angoscia agli esseri viventi che sono molto peccatori. Ma ora, per l’influenza di Sri Ekadasi, sono diventato quasi del tutto distrutto. Oh Prabhu! Dopo la mia morte, tutte le tue espansioni personificate (le Anime individuali di ogni entità vivente) che hanno accettato corpi materiali saranno liberati e quindi torneranno alla dimora di Vaikuntha. Se si verifica questa liberazione di tutti gli esseri viventi, allora chi porterà avanti le tue attività? Non ci sarà nessuno per mettere in scena i passatempi nei sistemi planetari terrestri! Oh Keshava! Se vuoi che questi eterni passatempi continuino, allora per favore salvami dalla paura di Ekadasi. Nessun tipo di attività pia può vincolarmi. Ma solo Ekadasi, essendo la tua forma manifestata, può impedirmi. Per timore di Sri Ekadasi sono fuggito e mi sono rifugiato negli uomini; animali; insetti; colline; alberi; entità viventi e non animate; fiumi; oceani; foreste; sistemi planetari celesti, terreni e infernali; semidei; e i Gandarva. Non riesco a trovare un posto dove possa essere libero dalla paura di Sri Ekadasi. Oh mio Maestro! Sono un prodotto della Tua creazione, perciò mi rivolgo molto misericordiosamente chiedendoTi in un luogo in cui io possa risiedere senza paura. “

Srila Vyasadeva disse allora a Jaimini: “Dopo aver detto questo, l’incarnazione di tutte le attività peccaminose (Papapurusha) cadde ai piedi del Signore Supremo, Vishnu, che è il distruttore di tutte le miserie e cominciò a piangere.

Dopo questo, il Signore Vishnu, osservando le condizioni del Papapurusha, sorridendo, cominciò a parlare così: “Oh Papapurusha! Alzati! Non lamentarti più. Ascolta, e ti dirò dove puoi rimanere nel giorno lunare promettente di Ekadasi. Nel giorno di Ekadasi, che è il benefattore dei tre mondi, puoi prendere rifugio nei prodotti alimentari sotto forma di cereali. Non c’è motivo di preoccuparsi di questo più, perché la mia forma divina di Sri Ekadasi Devi non te lo impedirà più”.

Dopo aver dato la direzione al Papapurusha, il Signore Supremo, Vishnu, scomparve e il Papapurusha tornò all’esecuzione delle proprie attività. Perciò quelle persone che sono serie sul beneficio finale per l’anima non mangeranno mai cereali sul tithi di Ekadasi. Secondo le istruzioni del Signore Vishnu, ogni tipo di attività peccaminosa che può essere trovata nel mondo materiale prende la sua residenza in questo luogo di cibo (grano). Chiunque segua Ekadasi viene liberato da tutti i peccati e non entra mai nelle regioni infernali. Se uno non segue Ekadasi a causa dell’illusione, è ancora considerato il massimo peccatore. Per ogni boccone di grano che viene mangiato da un abitante della regione terrestre, si riceve l’effetto di uccidere milioni di brahmana. È assolutamente necessario smettere di mangiare cereali su Ekadasi. Io dico molto forte ancora e ancora,

‘Su Ekadasi, non mangiare cereali, non mangiare cereali, non mangiare cereali!’

Che si sia uno ksatriya, vaisya, shudra o qualsiasi famiglia, dovrebbe seguire il giorno lunare di Ekadasi. Da questo si otterrà la perfezione di varna e ashram. Tanto più che, anche se a una viene indotta con l’inganno a digiunare in Ekadasi, tutti i suoi peccati vengono distrutti e raggiunge molto facilmente l’obiettivo supremo, la dimora di Vaikuntha”.

fonte: https://ekadasi.page.tl/THE-ORIGINS-OF-EKADASI.htm

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I FUNGHI : il controversi “frutti dell’Ignoranza” … ma certamente frutti, che includono proteine, vitamine D e B12

A cura di Marco Giai-Levra

Spesso la nostra idea di quello che è un frutto non coincide con la definizione reale di quello che un frutto è, cioè semplicemente uno “sporoforo”, ossia una polpa vegetale portatrice di semi, detti anche spore. Di conseguenza molti vegetali chiamati normalmente ortaggi o in altro modo possono a tutta ragione essere chiamati anche frutti, in quanto lo sono (es. pomodori, zucchine, cetrioli, ecc.)

reishi

Ganoderma Lucidum o Reishi o Fungo dell’Immortalità

Tra questi vegetali-frutti, in questo articolo, mi voglio occupare del più controverso dei frutti, perlomeno nell’essere ritenuto tale: i funghi. Io li chiamo i “frutti di Sottoterra” e di seguito spiego il perchè, collocandoli anche nei Guna ayurvedici, cioè nella classificazione delle tre influenze materiali che suscitano in chi se ne ciba, alterandone lo stato d’animo, nonchè nell’ambito dei cinque elementi materiali che elargiscono (Etere, Aria, Acqua, Fuoco, Terra).

Si vanno a delineare NUOVI PARAMETRI DI VALUTAZIONE DAL PUNTO DI VISTA CRUDISTA, e si va a concludere che i funghi che possono essere considerati dei frutti adatti all’uomo sono SOLO i funghi che ho denominato “Funghi Superiori” come il Boletus Edulis (e pochissimi altri), che ha le caratteristiche del Simbionte, cioè vive in simbiosi con la pianta che lo ospita. In tale simbiosi entrambi le parti ne traggono vantaggio. Al contrario gli “altri funghi” considerati normalmente commestibili, poco saporiti, insipidi e senza profumo hanno caratteristiche saprofitiche o parassitarie, che vanno a danneggiare o a uccidere la pianta. Tali funghi Non-superiori vanno evitati.

LE VARIETA CHE REPUTO SUPERIORI IN BASE ALLA MIA ESPERIENZA E ALLE VIRTU’ ELENCATE NELLA LETTERATURA SONO:

  • BOLETUS (tutte le varietà)
  • OVULI (tipo Amanita Caesarea)
  • REISHI secco in polvere, chiamato da secoli fungo dell’immortalità in Cina. E’ il fungo medicinale più famoso.
  • Altri funghi notoriamente medicinali, testati anche scientificamente: INONOTUS OBLIQUUS (Chiaga), HERICIUM ERINACEUS (criniera di leone), TRAMETES VERSICOLOR (coda di tacchino)

Sui boletus e ovuli garantisco (ricordo sempre che specie diverse hanno sapori molto differenti).

Funghi da considerarsi “Commestibili non-dannosi”, ma NON-superiori sono i Portobello e i Cardoncelli. Comunque il fatto che siano “buonini”, ma non ottimi come i porcini, porta la persona non desiderarli spesso in modo naturale, ma solo saltuariamente, forse quando c’è una carenza dell’elemento Terra.

Gli altri, almeno le specie che si trovano commercializzate in Italia, io li eviterei.

IL FUNGO È UN FRUTTO? SI
I funghi sono dei frutti? Il fungo Porcino è un frutto?
Che cos’è veramente un frutto?
La definizione di frutto che trascende tempi e mode è simile alla definizione biblica, cioè “ogni frutto-pianta che porta seme seminante”, intendendo ogni tipo di polpa vegetale che contiene un seme o più semini. Quindi, al di là delle speculazioni mentali effettuate in tempi, luoghi, culture, mode e circostanze diversi (che lasciano sempre il tempo che trovano), ogni frutto deve rispondere alle seguenti caratteristiche logiche e immutabili nel tempo:
-essere polpa vegetale che porta e nutre un seme o più semini, e ne è oggetto di dispersione (SPOROFORO o “portatore di semi”)
-essere commestibile da crudo, senza l’ausilio del Fuoco e della sua trasformazione chimica
-avere un sapore appetibile
-avere un odore appetibile
-avere un colore gradevole o che attira l’attenzione

-se è un frutto, quando viene raccolto non provoca mai la morte della pianta che lo porta (CARPOFORO o “che porta il frutto”)

Per essere un frutto deve obbligatoriamente rispondere anche solo alla prima caratteristiche, mentre le altre caratteristiche servono per valutare se questo frutto è più o meno adatto alla specie umana. Tanto più sono accentuate queste caratteristiche e tanto più il tipo di frutto è adatto all’essere umano.

porcini

Alla luce di queste caratteristiche: i funghi sono o non sono dei frutti? SI.
Essi sono infatti i frutti del micelio, una pianta sotterranea che ha una forma filamentosa, e che “porta” o  sostiene il “carpo” o frutto, cioè il fungo stesso sopraterra. Il fungo è lo sporoforo o portatore di spore (o semi, derivante da sperma-spargere), il micelio è il carpoforo o portatore di frutti. Pertanto il fungo è polpa vegetale che contiene semi. Le spore sono migliaia semini, anche se anno un carattere diverso rispetto ai semi degli altri frutti: essi non gemogliano ma si comportano come saprofiti, parassiti o simbionti rispetto al terreno o substrato in cui crescono.

Consolidata e compresa la nozione che i funghi sono frutti bisogna certamente dividerli in categorie: quelli commestibili e quelli velenosi o non-commestibili.
Tra i commestibili poi possiamo ulteriormente suddividere in: funghi superiori o più adatti all’essere umano e funghi inferiori, cioè commestibili ma poco adatti o appetibili per la specie umana.

Vediamo le altre caratteristiche sopra citate che caratterizzano qualsiasi frutto:
-Il fungo è commestibile da crudo? SI.
Ovviamente le specie commestibili e questo diventa tanto più vero quando ci rivolgiamo ai funghi superiori (Boletus edulis, Reishi, ecc.). Ricordiamo che esiste una forma di cura con i funghi chiamata MICOTERAPIA.
-Il fungo ha un sapore appetibile da crudo e scondito? Solo i funghi “superiori” SI.
Ad esempio i porcini
da 45 euro al kg SI, sono molto appetibili, succosi e dolciastri anche da crudi. Mentre quelli “inferiori” risultano poco adatti all’uomo, in quanto non gustosi da crudi, ma a volte addirittura dal sapore cattivo o che provoca bruciore, anche tra le specie considerate normalmente commestibili (che con questi nuovi criteri non sarebbero da considerarsi tali).
-Il fungo ha un odore appetibile? Idem come sopra, se si tratta di specie “superiori” come il Porcino Boletus Aereus o varianti, diresi di SI.

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Boletus Aereus

-Il fungo ha un colore gradevole alla vista: SI.
Basta osservare le foto in questo articolo.
-Cogliere il fungo provoca la morte del micelio o IFA? NO.
Tale pianta filamentosa vive nel terreno o substrato per sempre, fino a quando non si verificano condizioni che ne causano l’essiccazione.

Con il termine ife si indicano i filamenti unicellulari o pluricellulari, uninucleati o polinucleati di forma cilindrica allungati, che disposti uno sull’altro formano il micelio, ovvero il corpo vegetativo dei funghi.

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IFE

CONCLUSIONI: Il fungo è un frutto, e tra questi quelli adatti all’uomo sono in modo particolare i funghi “superiori” come i porcini o il mitico “Reishi” chiamato anche il “fungo dell’immortalità” da secoli nella medicina tradizionale cinese. I funghi superiori sono i veri frutti adattati all’uomo, tra i funghi disponibili e commestibili.

Tutte le altre sono interpretazioni, vuoi botaniche o micologiche, che cambiano anche a distanza di pochi anni, alternando teorie e ipotesi. La cosa che rimane invariata è che il fungo è l’apparato vegetale che porta in sè i semi o spore, pertanto è da considerarsi un frutto senza alcun dubbio.

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PRO:

  • apporta minerali, materiale per muscoli, ossa, pelle
  • vitamina D
  • Vitamina B12 (*)
  • stabilità fisica, radica al terreno apportando l’elemento Terra
  • è una buona fonte di proteine appaga il palato con il gusto “Umami” o squisito con una polpa che risulta carnosa
  • SE ESSICCATO TUTTI I NUTRIENTI SI MOLTIPLICANO PER 9 VOLTE

PRO da Micoterapia:

  • Potenzia il sistema immunitario
  • Mantenere sani livelli di pressione sanguigna
  • Mantenere livelli sani di colesterolo
  • Migliorare la digestione
  • Migliora la resistenza respiratoria
  • Mantenere una vista e un’udito sane
  • Rallenta il processo di invecchiamento
  • Ridurre lo stress e l’ansia

(* )VITAMINA B12: The fruiting bodies of black trumpet (Craterellus cornucopioides) and golden chanterelle (Cantharellus cibarius) contained higher levels of Vitamin B12 (1.09–2.65 μg/100 g dry weight) [Vitamin B12-Containing Plant Food Sources for Vegetarians – NCBI, In questo studio è stata certificata la presenza di alti livelli di Vitamina B12 in queste 2 varietà, vedi foto sotto]

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Craterellus cornucopioides o Trombetta dei Morti o Black Trumpet

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Cantharellus cibarius o Gallinaccio o Golden chanterelle

CONTRO:

  • in eccesso può intossicare
  • in eccesso può portare Illusione nei pensieri e abbassare le vibrazioni mentali offuscando lo Spirito.
  • alcuni vecchi studi dicono che la presenza di una tossina chiamata Agaritina può essere cangerogena (che dovrebbe essere distrutta dal calore di una cottura molto lunga), ma studi più recenti smentiscono in realtà quelli precedenti (**)

(**) Uno studio molto recente ha dimostrato che l’agaritina estratta dal fungo Agaricus blazei ha un’attività antitumorale se diretta contro le cellule tumorali leucemiche in vitro che è in contrasto con l’attività cancerogena precedentemente attribuita a questo composto. Si conclude che non c’è una reale evidenza di cangerosità dei funghi crudi nei modelli umani e animali. -Questa tossica viene minimizzata anche da essicazione o congelamento NdR-

Etimolgia dei termini micologici:
SPORA=seme, da sperma, spargere, portare o seminare.
FUNGO=spugna, qualcosa che trattiene o che porta qualcosa, Fumgum-Fungi-Spongos
CARPOFORO=portatore di frutti, Carpos-frutto + Sphòros-portare
SPOROFORO=che porta spore o semi

L’INFLUENZA DEI FUNGHI SU MENTE E SPIRITO: CIBI E FRUTTI SOTTO L’INFLUENZA DEI TRE GUNA AYURVEDICI
I funghi fanno parte dei “frutti di sottoterra”, e se di qualità apportano i minerali e l’elemento “Terra” a corpo/mente. Sulla mente ha un effetto “groundizzante”, terrestre, cioè di radicamento. L’influenza materiale indotta nella mente è Tamas o Ignoranza, letargia o illusione, nell’estremizzazione negativa diventa pazzia. Ma questo per i funghi comuni tipo chiodini, finferli, prataioli che infatti non hanno un sapore appetibile da crudi e sconditi (condizione che ne determina la qualità). I “funghi superiori” si collocano ayurvedicamente, a mio avviso, tra Tamas-Ignoranza e Rajas-Passione, influenzando la mente in questo sens0, specialmente se sono anche essiccati.

Tutte le azioni dell’uomo, così come tutti i cibi sono, secondo i Veda, sotto l’influenza dei tre Guna, ossia  le tre influenze della natura materiale: Virtù (Satva), Passione (Rajas) e Ignoranaza (Tamas), relazionate rispettivamente con senso di felicità, sofferenza e illusione/letargia.

Tutte i vegetali crudi e succosi che crescono sopra-terra sono considerati genericamente sotto l’influenza materiale della Virtù, quelli secchi e troppo speziati sono sotto l’influenza della Passione e quelli cotti, vecchi, decomposti, stagionati e che crescono sotto-terra sono sotto l’influenza dell’Ignoranza. La Virtù porta all’elevazione e allungano la vita, la Passione porta alla sofferenza e alla malattia, e l’Ignoranza porta alla letargia, all’illusione, alla pazzia e alla morte.

Ma tutto si può suddividere in ulteriori sottoinsiemi all’infinito, come in un frattale. Così nell’insieme Virtù dove risiedono i vegetali crudi si possono fare delle ulteriori e più precise classificazioni, cioè Virtù totale, Virtù-Passione e Virtù-Ignoranza, cioè una scala in cui la Virtù è completa opppure si sposta verso l’Ignoranza.

I frutti “aerei” o superiori, sotto l’influenza ayurvedica della Virtù o Satva, influenzano la mente umana in questa direzione. Sono la frutta dolce e succosa, acida e semi-acida arborea.

I frutti ortaggi che l’uomo coltiva, generati dalla Passione-Rajas-Azione-Fuoco, sono frutti che portano Fuoco/Passione/Rajas e anche un po’ di Terra/Ignoranza/Tamas. Inducono l’uomo ad attivarsi e a muoversi, e concepire attività. Sono questi i frutti di Terra o striscianti.

A questi si può aggiungere per estensione il frutto più controverso, che normalmente non viene considerato neanche un frutto: i funghi, che è polpa vegetale contenente semi o spore. E’ il frutto di una pianta-filamento sotterranea: il micelio. Tuttavia ha caratteristiche differenti dai suoi “più elevati parenti”, i frutti “striscianti”(fruttortaggi) e quelli “celesti-aerei” (frutti da albero). Infatti i semi -le spore- hanno un carattere parassitario, non hanno la classica funzione di germogliare e basta.

Questi normalmente non sono per niente appetibili, inducono basse frequenze mentali sotto l’influenza di tamas-ignoranza e a lungo andare possono ostacolare il percorso spirituale.

Ma tra questi “frutti di (Sotto)Terra” quelli che più hanno virtù e appetibilità sono quelli che maturano più lentamente, come i porcini che possono impiegare fino a 15 giorni in determinate condizioni e altitudini. Si tratta quindi di frutti diversi da quelli che si sviluppano e muoiono in 1-2 giorni. Ci sono poi dei funghi come il Reishi o “fungo dell’immortalità” che matura anche in diversi anni. Essi sono usati come medicinali.

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Sono la chiara rappresentazione dell’elemento Terra, e se il corpo è squilibrato e deprivato di questo elemento, questo frutto -con moderazione- può apportare minerali e nutrienti utili, soprattutto i funghi “più virtuosi”, cioè quelli che maturano in molti giorni, mesi o anni.

Non è sicuramente il frutto ideale o elettivo dell’uomo, ma in taluni casi può essere utile per il corpo fisico, quando appunto l’elemento TERRA scarseggia nel corpo grossolano o nella mente (instabilità).

L’elemento TERRA (relazionato con l’influenza materiale chiamata TAMO-Guna o IGNORANZA-ILLUSIONE) apportato in questo caso dai funghi conferisce laddove c’è una carenza di tale elemento:
– Materia e minerali per tessuti, ossa, muscoli, capelli e denti
– Stabilità mentale e emotiva
(se non assunto in eccesso)
– Forza fisica e resistenza

Quando l’elemento TERRA è in eccesso si ottiene invece:
– Eccesso di materia nel corpo che si trasforma in muco dannoso e patogeno
– Illusione mentale, o arrivare a concepire conclusioni fuorvianti e sbagliate pur essendo convinti che siano giuste
– Pazzia, o il fissarsi in pensieri malsani

porcini4CIBO PROIBITO DAGLI SPIRITUALISTI? CONCESSI DA SRILA PRABHUPADA
Normalmente i funghi “generici”
, cioè non distinguendo tra Superiori o inferiori, sono banditi nell’induismo dai Vaishnava (cioè gli adoratori di Krishna-Vishnu).

Tuttavia questa potrebbe essere un’interpretazione di antiche istruzioni rivelate su tempi e luoghi diversi. Anche perchè può darsi che in India non esistano funghi così pregiati come i Porcini europei.

A questo proposito Srila Prabhupada afferma in una lettera rispondendo a un suo discepolo che chiedeva spiegazioni: ” I funghi non sono generalmente offerti, ma non vi è alcun divieto, non vi è alcun danno in loro.
Lettera a Harer Nama – Los Angeles, 1 dicembre 1968

Poi in una altra lettera spiega perchè di solito non vengono offerti a Krishna: ” … Poiché i funghi crescono in un posto sudicio, di solito non vengono offerti a Krishna. …”
Lettera a Himavati – Delhi, 17 novembre 1971

Questo signifca che in determinati tempi, luoghi e circostanze si possono offrire a Krishna, deducibilmente qui in Europa dove i funghi Porcini sono considerati un cibo di prima classe per il loro sapore e per le loro proprietà, pertanto degni di essere inclusi tra gli alimenti “offribili” alla Divinità.

Nel Jainismo ad esempio sono vietati perchè secondo loro, avendo un carattere parassitario verso altri organismi o piante, vengono considerati violenti.

Nell’Islam i funghi vengono considerati da molti “Haram” o peccato in quanto nel medio Oriente non c’è questa abitudine alimentare. Tuttavia Maometto (Pace du di lui) ha detto che il fungo è una buona cura per gli occhi, serve anche come una forma di controllo delle nascite e arresta la paralisi.  Diverse Hadith riportano simili affermazioni:
“Il fungo è di al-Mann, e la sua acqua è una cura per gli occhi “. (Sahih al-Bukhari, 5381)
Altri studiosi Corano, Bibbia e Torah li associano alla Manna per alcune caratteristiche.

Il grande maestro di Hadith (hafidh), l’Imam Ibn Hajar al-Asqalani fornisce due interpretazioni per la dichiarazione del Profeta (Pace su di lui): “Il fungo viene da al-Mann” nella sua monumentale Fath al-Bar:

  • Si riferisce agli al-Mann e Salwa che furono mandati giù sulla gente di Sayyiduna Musa (pace su di lui) Banu Isra’il come una ricompensa di Allah l’Altissimo.
  • al-Mann è dalla radice della parola imtinan, che significa benedizioni, benevolenza e grazia, il che significa che il fungo è un dono di Allah l’Altissimo, in quanto cresce dopo la pioggia senza dover fare alcuna agricoltura. (Vedi: Fath al-Bari, 10/202)

FUNGHI DIVINI O MAGICI E MEDICINALI – CURIOSITA’
Oltre al già citato Reishi dai poteri guaritori miracolosi ci sono anche degli studiosi che associano il mitico SOMA (cibo divino, nettare) dei Veda con dei particolari funghi psichedelici come l’Amanita Muscaria.

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Amanita Muscaria


Nel 1968, Gordon Wasson espose il concetto che questo fungo era la “pianta” che si chiamava Soma, nel suo ormai molto citato “Soma, Divine Mushroom of Immortality”. Wasson riteneva che il Soma fosse il fungo che veniva utilizzato nelle cerimonie religiose, oltre 4000 anni fa, prima dell’inizio della nostra era cristiana, dalle persone che vengono definiti gli “Ariani”.
Wasson credeva anche che le proprietà allucinogene dell’A. Muscaria fossero la causa dell'”estasi” descritta nel Rig Veda, il libro sacro più antico degli indù.

Esiste anche un affascinante articolo accademico pubblicato nel 1995 sul Journal of Ethnopharmacology intitolato “Soma Siddha e illuminazione alchemica: funghi psichedelici nella tradizione buddista” (Soma siddhas and alchemical enlightenment: psychedelic mushrooms in Buddhist tradition), di Scott Hajicek-Dobberstein.

fungo buddha
Lo studio prende in esame alcuni dei testi della tradizione buddista tibetana, in particolare la raccolta conosciuta come le storie degli ottantaquattro Siddha, scritti come testi in lingua tibetana nell’XI o nel 12 ° secolo d.C. da antiche tradizioni orali, e descrivendo le vite di ottantaquattro “adepti” o cercatori conosciuti come siddha.

In queste storie, l’autore crede di trovare numerosi riferimenti allegorici all’uso di funghi psichedelici, tra cui leggende di mangiare torte di pane in equilibrio sulla punta di un ago, visioni di una bella donna che emerge da una betulla, ma solo dalla vita in su (forse per incarnare il fungo, che si erge solo su una gamba e che secondo alcuni analisti della sacra tradizione dei funghi ha una relazione simbiotica con la betulla), e riferimenti a esseri o demoni o divinità con un solo occhio ( ricorda anche il fungo, come si può vedere nella immagine sopra) – tra molti altri troppo numerosi da elencare qui.

È interessante notare che l’arte buddista del Tibet a volte raffigura bodhisattva seduto di fronte a un grande anello simile ad un alone che contiene linee ondeggianti che suggeriscono molto la vista da sottodi una cappella di un fungo, con le linee radianti che ricordano le branchie del fungo stesso.

I monaci buddhisti Shaolin e inventori del Kung Fu utilizzano da secoli piante e funghi medicinali, tra cui il fungo chiamato CHAGA che parassita più che altro alberi di betulla, ma anche quercie, faggi e pioppi.

 

chaga-tea
Inonotus obliquus o Chaga

Viene ritenuto un tonico estremo e presenta un colore nero provocato da un’enorme quantità di melanina. Viene considerato anti-tumorale, sebbene provochi un tumore alla pianta che parassita.

In molti templi orientali di monaci buddhisti vengono cucinati i funghi Shiitake  dalle conclamate proprietà medicinali (trascritto foneticamente in italiano e pronunciato SCIITAKE).

Shiitake_mushroom

Shiitake

Secondo svariati studi scientifici questi funghi danno i seguenti benefici:

  • combattono l’obesità, rallentando l’assimilazione dei grassi e conferendo una sazietà aumentata dal B-Glucano
  • aumenta l’autoimmunita e fornisce importanti vitamine e minerali
  • distrugge le cellule tumorali
  • creano uno sttrato di supporto nelle pareti venose che favorisce la salute della pressione sanguigna regolarizzandola
  • interferiscono con la produzione di colesterolo nel fegato, riducendolo

Nell’Islam come menzionato nel paragrafo precedente c’è chi considera e associa  i funghi alla Manna, ritenendoli una benedizione di Dio e un cibo che arriva dal Paradiso, quindi con proprietà benefiche e sovrannaturali.

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Rompere il digiuno di Ekadasi è obbligatorio? Cosa dicono le Sacre Scritture?

a cura di Marco Giai-Levra

In articoli precedenti ho trattato in modo esteso gli argomenti sui digiuni di Ekadasi e la relazione con i giorni in è auspicioso effettuare tali digiuni, nonchè i giorni in cui invece è praticamente vietato digiunare perchè funesti e portatori di degrado fisico, mentale e spirituale.

Articolo completo sui giorni impuri (Ashudda) e quelli puri (Shudda)  in cui effettuare i digiuni di Ekadasi:
https://marcogiailevra.wordpress.com/2017/02/18/digiuno-lunare-di-ekadashi-regole-vediche-quando-digiunare-shuddha-ekadashi-e-quando-non-digiunare-ashuddha-ekadashi/

Articolo solo sull’individuazione dei giorni in cui cè il categorico DIVIETO di digiunare:
https://marcogiailevra.wordpress.com/2017/05/20/divieto-di-digiuno-in-queste-date/
Quello che voglio trattare adesso è la scienza dello “spezzare il digiuno”, invocando il supporto degli Shastra o Scritture Sacre.

Sanatana_high

Il digiuno si spezza ufficialmente solo con grani/farine/amidi altrimenti non è considerato interrotto dalle Sacre scritture di tutto il mondo. Nei particolari giorni di Gaura Purnima (apparizione di Sri Caitanya Mahaprabhu) e Janmastami (apparizione di  Krishna, detta anche Krishnastami) invece il digiuno si spezza generalmente con frutta, ma categoricamente senza grani-cereali-farine, e questo cibo spirituale prende il nome di Anukalpa Prasadam.

Cosa fare se la propria dieta, per un qualsiasi motivo, non prevede il consumo dei cibi prescritti per rompere il digiuno?

Se ad esempio io che sono fruttariano (come lo sono veramente da 7 anni, al momento della stesura di questo articolo) e non mangio altro che frutta, come dovrei agire se volessi spezzare il digiuno rimanendo ubbidiente agli Shastra, nei giorni e negli orari indicati?  Dovrei obbligatoriamente utilizzare dei grani, cereali, ecc.? Ma come fare se questi cibi sono stati auto-banditi dalla propria dieta? La soluzione potrebbe essere una temporanea re-inclusione, ma solo simbolica. Vediamo una procedura come esempio qui di seguito.
SOLUZIONE PER FRUTTARIANI E RAW-FOODER (ROTTURA SIMBOLICA DEL DIGIUNO DI EKADASI)

Ecco come faccio io e come altri raw-fooder spiritualisti potrebbero fare: spezzo il digiuno con un amido-cereale, ma solo a livello simbolico, per completare il digiuno in modo ubbidiente coltivando la scienza della devozione, o Bhakti Yoga. Quindi a livello pratico se, ad esempio, è prescritta la rottura del digiuno tra le 5:35 e le 10:02 del mattino, in un momento compreso in tale intervallo di tempo metto una quantità infinitesimale di amido (come un granello di sabbia) in un bicchiere d’acqua e poi lo bevo.

In questo modo ho portato a compimento il digiuno prescritto a livello simbolico e allo stesso tempo non mi sono veramente nutrito di grani e cereali, vista la quantità irrisoria, la quale non avrà alcun effetto sul fisico, ma agirà solo a livello spirituale sviluppando la devozione e attirando la Misericordia e la Benevolenza del Signore. Personalmente stacco la quantità pari a un granello di sabbia da una scaglia di amido di riso secco, del tipo di quelli che vendono al supermercato nel reparto “sali da bagno” che servono per rendere la pelle morbida se immersi nella vasca in cui ci si lava.

Il Signore apprezza sempre la volontà di imparare a servirlo e la qualità dell’obbedienza, secondo le inclinazioni e le capacità di ciascuno. Tutto ciò, a diversi livelli, altro non è che un insieme di atti di devozione, qualità che tutti gli spiritualisti di ogni religione si esercitano a sviluppare il più possibile fino all’istante della morte, il momento supremo del trapasso, visto come l’esame finale  della nostra esperienza terrena (sperando nella Misericordia del Signore).

COSA DICONO GLI SHATRA A RIGUARDO?
In passato è avvenuto che alcuni templi, non seguendo il loro fuso orario per i digiuni di Ekadasi, digiunavano in giorni sbagliati, e precisamente a volte sul giorno precedente a Ekadasi (chiamato Dasami), che è considerato altamente funesto e degradante sui tre piani: fisico, mentale e spirituale. Tali giorni funesti, secondo gli Shastra, eliminano i meriti spirituali acquisiti precedentemente e portano alla rovina e al degrado totale, anche a livello materiale.
Per comprendere bene quanto segue bisogna sapere che il giorno precedente a Ekadasi si chiama Dasami e quello successivo viene detto Dvadasi. Due giorni dopo Ekadasi (oppure il giorno dopo Dvadasi)  si chiama Trayodasi.Dagli articoli linkati sopra potete apprendere che quando una Ekadasi cade o è mischiata con Dasami è considerata Ashudda o impura e quindi va traslata e osservata il giorno seguente (Dvadasi) che è Shudda (puro) e sempre qualificato per il digiuno.DASAMI: 10° giorno dopo luna piena o nuova, generalmente impuro e funesto per il digiuno. Nel giorno di DASAMI, una persona deve mangiare solo una volta, controllando i sensi. Dopodichè, deve lavare le mani, la bocca e spazzolare bene i denti.
EKADASI: 11° giorno dopo luna piena o nuova, generalmente propizio e qualificato per il digiuno, tranne quando è sovrapposto, mischiato o contaminato da DASAMI, cioè se è disponibile anche solo 48 minuti prima dell’alba. Ekadasi è considerata pura e completa quando è disponibile 96 minuti prima dell’alba e combinata con DVADASI.
DVADASI: 12° giorno dopo luna piena o nuova, generalmente qualificato e propizio per il digiuno, e anche per rompere il digiuno in una normale pura Ekadasi. Il primo quarto del giorno DVADASI, quando unito alla quarta parte del giorno di EKADASI è chiamato “il giorno del Signore Hari”. Una persona che è un devoto di Sri Visnu dovrebbe oltrepassare questa porzione per rompere il suo digiuno. Se anche EKADASI è pura ma DVADASI tocca TRAYODASI, allora bisogna Digiunare a Dvadasi.
TRAYODASI: 13° giorno dopo luna piena o nuova, qualificato per digiunare quando è impossibile determinare l’esatta data di Ekadasi o ci sono opinioni contrastanti. È qualificato per rompere il digiuno quando Ekadasi viene traslata su Dvadasi, e Dvadasi non si sovrappone a Trayodasi. È specificamente raccomandato che si può rompere il proprio digiuno anche su Trayodasi, dopo aver adorato il Signore Supremo Sri Janardana. Chi rompe il suo digiuno, durante una normale pura Ekadasi, sul giorno di Trayodasi (che cioè non rompe il suo digiuno nel momento giusto, che sarebbe stato in Dvadasi), perde il merito che aveva ottenuto digiunando su dodici Dvadasi.
TRISPRSA: si verifica quando EKADASI e DVADASI sono mischiati in un solo giorno e nella notte si sovrappone anche TRAYODASI. Quindi abbiamo tre giorni mischiati tra giorno e notte. Questo Tithi o giorno rimuove i peccati.

Inoltre l’Ekadasi è considerata completa se si rimane svegli tutta la notte glorificando il Signore Hari.

Includo le citazioni da Hari Bhakti Vilasa di Sanatana Goswami.

EKADASIM PREVASED DVADASIM ATHAVA PUNAH
VIMISRAM VAPI KURVITA NA DASAMYA YUTAM KVACIT

(HARI BHAKTI VILASA 12/202 da SAURA DHARMOTTARA)

Ekadasi e Dvadasi sono entrambi qualificati per il digiuno. Inoltre, si dovrebbe digiunare quando Ekadasi è combinata con Dvadasi, ma non si dovrebbe mai digiunare quando Ekadasi è combinato con Dasami.

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NA UPOSYA DASAMI-VIDHA SADAIVA EKADASI TITHIH
SAMUPOSYA NARO JAHYAT PUNIM VARSA SATODBHAVAM

(HARI BHAKTI VILASA 12/205 da NARADA PURANA)

Non si dovrebbe mai digiunare nei giorni in cui Ekadasi è sovrapposto a Dasami. Se uno lo fa, perde tutti i meriti che aveva accumulato in cento anni.

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PURVAM TVAYA SABHARYENA DASAMI SESA SAMYUTA
KRTA CA EKADASI RAJAN TASIA IDAM KARANAM MATAM

(HARI BHAKTI VILASA 12/211 da BRAHMA PURANA Maitreya parla a Dhrtarastra in risposta alla sua domanda sul perché tutti i suoi 100 figli erano stati uccisi)

Oh re, in precedenza tu insieme a tua moglie avevi digiunato su un Ekadasi che era sovrapposta al giorno di Dasami, quindi stai soffrendo la separazione da tutti i tuoi figli.

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DASAMY EKADASIM PURVAM SAMUPOSYA JANARDANAH
ABHYARCITAS TVAYA DEVI TASYEDA KARMANAH PHALAM

(HARI BHAKTI VILASA 12/214 da BRAHMA PURANA Valmiki Muni risponde alle domande di Madre Sita sul motivo per cui era stata sconfitta nella foresta dal Signore Rama)

In precedenza avevi osservato un digiuno Ekadasi che si sovrapponeva a Dasami, adorando il Signore Sri Hari. Questo è il risultato che stai vivendo adesso.

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DASAMI SESA SAMYUKTAM YAH KAROTI VIMUDHADHIH
EKADASI PHALAM TASYA NA SYAD DVADASA VARSIKAM

(HARI BHAKTI VILASA 12/218 da KURMA PURANA, NARADA PURANA E VISNU RAHASYA)

Quelle stupide persone che digiunano sulle Ekadasi che sono mescolate con Dasami, non ricevono alcun merito per l’osservanza del digiuno di Ekadasi degli ultimi dodici anni.

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GANGODAKASYA SAMPURNAM YATHA TYAJYAM GHATAM BHAVET
SURAVINDU SAMYUKTAM TAT SARVAM MADYATAM VRJET

(HARI BHAKTI VILASA 12/223 da BRAHMA VAIVARTA PURANA)

Proprio come una tazza di acqua di Gange che è stata mescolata con una goccia di vino porta alla resa, allo stesso modo una Ekadasi che è stata contaminata con Dasami porta alla perdita.

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VIDDHAM EKADASIM VIPRAS TEMPO LIBERO ETAM MANISINAH
TASYAM UPOSITO YATI DARIDRYAM DUHKHAM EVA CA

(HARI BHAKTI VILASA 12/226 da GARUDA PURANA)

Oh brahmana, le anime illuminate rifiutano le Ekadasi che sono sovrapposte a Dasami perché sanno che se digiunano in questo giorno, otterranno solo povertà e miseria.

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DVAPARANTE TU GANDHARI KURU VANSA VIVARDHINI
KARISYATI CA SENANI MUDHA BHAVAD SIKHI-DHVAJA
TENA PUTRA SATAM TASIA NASAM ISYATY ASAMSAYAM

(HARI BHAKTI VILASA 12/228 da SKANDA PURANA)

Oh (Skanda) comandante e capo degli Esseri Celesti alla fine del Dvapara-Yuga, Gandhari, che incrementerà la dinastia Kuru producendo cento figli, afflitto dallo smarrimento e dalla follia, osserverà le Ekadasi che saranno mescolate con le Dasami. A causa di ciò, i suoi cento figli saranno uccisi. Su questo, non c’è dubbio.

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DASAMY EKADASI YATRA TATRA SANNIHITO’SURAH
DVADASY EKADASI YATRA TATRA SANNIHITO HARIH

(HARI BHAKTI VILASA 12/230 da SKANDA PURANA)

I demoni risiedono in qualsiasi Ekadasi che è sovrapposta a Dasami e chiunque digiuna in questo giorno raggiunge risultati negativi. Il Signore Hari risiede in qualsiasi Ekadasi che è sovrapposta a Dvadasi. Se qualcuno osserva il digiuno in questo giorno, ottiene risultati completi, come è giusto.

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SI SONANTI DINAM VISNOR DASAMI VEDHA DUSITAM
JNEYAS TE PAPA PURUSAH SUKRAMAYA-VIMOHITAH

(HARI BHAKTI VILASA 12/234 dalla conversazione SKANDA PURANA tra il Signore Siva e Uma Devi)

Chiunque digiuna su Ekadasi che è contaminata con Dasami o fa qualche altro digiuno, viene controllato e disorientato da Sukracarya, il maestro spirituale dei demoni. Questo dovrebbe essere compreso correttamente.

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EKADASI DASAMI-VIDDHA DHANA SANTANA NASINI
DHVANSINI SARVA PUNYANAM KRSNA BHAKTI PRANASINI

(HARI BHAKTI VILASA 12/239 da SKANDA PURANA)

Dvadasi o Ekadasi, se si sovrappongono a Dasami, rovinano la prole di colui che digiuna in quei giorni, rovina i meriti di ogni tempo, toglie il servizio devozionale al Signore e dà come risultato la nascita tra i diavoli o i fantasmi.

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DASAMI SESA SAMYUKTAM NISIDDHAM VISNUNA PURA
TASMAD BHAGAVATAIR BHUPA SODHAYITVA HARER DINAM
UPOSITAVYAM YATNENA PURVA-SANGATI-VARJITAM

(HARI BHAKTI VILASA 12/244 da SKANDA PURANA Markandeya Rsi parla al re Bhagiratha)

Oh re, in principio il Signore Supremo Visnu vietò di digiunare quando l’Ekadasi è sovrapposta a Dasami. Pertanto, i devoti della Personalità Suprema di Dio dovrebbero respingere l’Ekadasi che si sovrappone a Dasami, ma osservare il digiuno di un’Ekadasi pura (sovrapposta, congiunta o mischiata a Dvadasi).

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KURUTE VAISNAVO BHUTVA SA SALYAIKADASI VRTAM
JNANATO’JNANATO VAPI NA SA VISNU PRIYO BHAVET

(HARI BHAKTI VILASA 12/246 da SKANDA PURANA)

Qualsiasi Vaisnava che, consapevolmente o inconsapevolmente osserva un’Ekadasi sovrapposta a Dasami, dovrebbe certamente capire che il Signore Sri Visnu non sarà soddisfatto di lui.

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TASMAD EKADASI YUKTA DASAMYA NARASATTAMA
NA KARTAVYA PRAYATNENA NISKALA DVADASI MATA

(HARI BHAKTI VILASA 12/248 da SKANDA PURANA)

Pertanto, o migliore tra gli essere umani, non è consigliabile osservare Ekadasi sovrapposta a Dasami. I grandi saggi hanno consigliato e dichiarato di osservare solo i digiuni nelle Ekadasi pure (sovrapposte, congiunte o mischiate a Dvadasi).

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PUNYAM SUSANCITAM YATI KALPA KOTI SATA ARJITAM
SASALYAM YE PRAKURVANTI MUKTIDAM MAMA VASARAM

(HARI BHAKTI VILASA 12/253 di DVARAKA MAHATMYA parlato dal Signore Supremo)

Chiunque digiuna nella Mia giornata liberatrice (Ekadasi), ma che è mescolata a Dasami, vedrà distrutto i suo merito collettivo accumulato negli ultimi 100 cicli (un ciclo è pari a 1000 Yuga, quindi nella nostra era dovrebbe corrispondere a 432.000.000 anni umani).

NOTA: un ciclo è pari a 1000 Yuga, e ogni mahāyuga è suddiviso in quattro parti disuguali, tra loro in rapporto di 4:3:2:1; le loro durate corrispondono dunque, rispettivamente, a 1.728.000 anni (il Kṛtayuga, di durata pari a quella di una sandhyā), 1.296.000 anni (il Tretāyuga), 864.000 anni (il Dvāparayuga) e 432.000 anni (il Kaliyuga, la nostra era).

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SAVIDDHAM VASARAM YASMAD KRTAM MAMA PITAMAHAIH
PRETATVAM TENA SAMPRAPTAM MAHA DUHKHA PRADAYAKAM

(HARI BHAKTI VILASA 12/256 da DVARAKA MAHATMYA Sri Candra Sharma prega il Signore Supremo)

Oh Personalità Suprema di Dio, i miei antenati avevano osservato il giorno del Signore Hari digiunando anche una porzione di tempo sovrapposta con il giorno di Dasami. Ecco perché hanno ottenuto la forma di fantasmi, che è una condizione miserabile.

Srila Sanatana Gosvami osserva nel suo Digdarsini-tika: “Candra Sharma Brahmana era un devoto di Signore Siva ed era contro la Suprema Personalità di Dio, Sri Krsna. In qualche modo, in un sogno, vide che i suoi antenati avevano raggiunto la condizione di fantasmi per aver osservato il digiuno nella giornata di Ekadasi sovrapposta a Dasami. Poi gli fu consigliato da un devoto del Signore di andare a Dvarka, vicino alla Personalità Suprema di Dio. Adorò e pregò il Signore di liberare per favore i suoi antenati dalla loro condizione diabolica. Il Signore li liberò grazie alle sue preghiere”.

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SUKRENA MOHITA VIPRA DAITYANAM KARANENA TU
PUSTY ARTHAM DASAMI VIDDHAM KURVANTI MAMA VASARAM
VASARAM DASAMI VIDDHAM DAITYANAM PUSTI-VARDHANAM
MADIYAM NASTI SANDEHAH SATYAM SATYAM PITAMAHA

(HARI BHAKTI VILASA 12 / 257,258 da PADMA PURANA il Signore Supremo parla al Signore Brahma)

La Personalità Suprema di Dio disse: “O Brahma, il brahmana disorientato dall’illusione creata da Sukracarya (il maestro dei demoni) digiuna sul Dasami mescolato con Ekadasi, e in questo modo incrementa la forza dei demoni. Il mio giorno (Ekadasi) influenzato dal giorno di Dasami aumenta la forza dei demoni. Ho ripetutamente detto questa verità. Su questo non c’è dubbio”.

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YAVAD DASAMYA SAMYUKTAM KARISYANTI DINAM MAMA
TAT PUNYAM DAITYA JATINAM SURAIR DATTAM PITAMAHA
TEHA PUNYENA SAMPUSTO HIRANYAKSAH PITAMAHA
NIRJITYA VASAVAM SANKHYE HRTAM RAJYAM DIVAUKASAM

(HARI BHAKTI VILASA 12 / 259,260 dalla conversazione di PADMA PURANA tra il Signore Supremo e il Signore Brahma)

O nonno del mondo, fino a quando qualcuno digiunerà sulle Ekadasi sovrapposte a Dasami, gli Esseri Celesti cederanno i loro meriti ai demoni. Questo è il motivo per cui il demone Hiranyaksa divenne così forte grazie a tali meriti acquisiti, e potè quindi sconfiggere Indra in combattimento e impossessandosi del regno dei Deva (Esseri Celesti).

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PURNA VIDDHAM APPLICA KO NANDAM VEDA BALAD API
KO VEDA VACANATE TATA GOSAVE GAM NIHANTI VAI?

(HARI BHAKTI VILASA 12/268 da BHAVISYA PURANA e MARKANDEYA PURANA)

Oh figlio, dopo essere venuti a conoscenza delle istruzioni sul digiuno sul giorno di Dasami, chi è quella persona che vorrebbe digiunare su un’Ekadasi che sovrapposta a Dasami? Chi sarebbero queste persone che, dopo aver udito le istruzioni vediche, agirebbero come se uccideressero delle mucche nel nome dell’adorazione delle mucche?

NOTA: Troviamo un’ingiunzione sul reato relativo all’uccisione delle mucche che è stata emanata per l’era odierna di Kali Yuga nel Brahma-Vaivarta Purana, dove si afferma che nella presente età del kali yuga è vietato uccidere le mucche in qualsiasi circostanza. Nella Sri Caitanya Caritamrita adi lila, il capitolo 17 versetto 166 Caitanya Mahaprabhu conferma:
|Go-ange-yata loma tata sahasra vatsara||Go-vadhi raurava-madhye pace nirantar|
Gli assassini delle muchhe e i mangiatori della loro carne sono condannati a marcire all’inferno per tante migliaia di anni, quanti sono i peli sul corpo di ogni vacca da essi mangiata.

L”uccisione delle mucche costituisce il più odioso di tutti i peccati che si possano commettere nell’ esistenza umana secondo i Veda.


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SUPUNYA EKADASI SUTA YADI SALYA VIVARJITA
KARTUR NIRAYA PATAYA SASALYA SAMUPOSITA
SALYAM VEDHA ITI PROKAM PURANARTHA VICAKSANAIH (HARI BHAKTI VILASA 12/270 da KURMA PURANA e BRAHMA VAIVARTA PURANA Srila Vyasadeva parla a Suta Gosvami)

Oh Suta Gosvami, se qualcuno osserva rigorosamente un’Ekadasi pura che non è sovrapposta a Dasami, è completamente auspicioso. Ma se viene osservata un’Ekadasi sovrapposta a Dasami, allora il praticante cadrà nei pianeti infernali. Pertanto le persone illuminate, i conoscitori delle scritture vediche, hanno determinato che tale digiuno (su Dasami) sia improprio.

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DVAYOR VIVADATOH SRUTVA DVADASIM SAMUPOSAYET
PARANANTU TRAYODASYAM ESA SASTRA VINIRNAYAH
DVADASI DASAMI YUKTA YATA SASTRE PRATISTHITA
NA TAT SASTRAM AHAM MANYE YADI BRAHMA SVAYAM VADET

(HARI BHAKTI VILASA 12 / 277.278 da KURMA PURANA Srila Vyasadeva parla a Suta Gosvami)

Se si odono due persone che non riescono a determinare la data esatta di Ekadasi e discutono esprimendo delle opinioni contrastanti, si dovrebbe digiunare nel giorno di Dvadasi e rompere il digiuno nel giorno di Trayodasi (2 giorni dopo Ekadasi). Questa è l’istruzione scritturale, e se uno scritto raccomandasse di osservare un’Ekadasi sovrapposta a Dasami, anche se il Signore Brahma fosse l’autore di quella scrittura, io (Vyasadeva) non lo accetto.

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KSAYE VAPY ATHAAVA VRDDHAU SAMPRAPTE VA DINATRAYE
UPOSYA DVADASI SUDDHA TRAYO DASYANTU PARANAM

(HARI BHAKTI VILASA 12/286 di NARADA PURANA)

Se nella quindicina di giorni (che comprendono Ekadasi) c’è una giornata ridotta o aumentata, o se i tre giorni (Dasami, Ekadasi, Dvadasi)) sono combinati, allora si dovrebbe digiunare in un giorno puro che ricade su Dvadasi e rompere il digiuno su Trayodasi.

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HARIDINAM URDHVAM NA SYAT DVADASIM GRAHAYET TATAH
DVADASIM UPAVASO’TRA TRAYO DASYANTU PARANAM
EVAM KURVAN NARO BHAKTYA VISNU SAYUJYAM APNUYAT
ANYATHA KURUTE YASTU SA YATI NARAKAM DHRUVAM
EKADASI RSINAM TU DVADASI CAKRAPANINAH

(HARI BHAKTI VILASA 12 / 293-295 da SKANDA PURANA)

Se Ekadasi ricade su Dasami, non può essere chiamata il giorno del Signore Hari, quindi Dvadasi deve essere accettato come giorno per il digiuno e si dovrebbe poi rompere tale digiuno su Trayodasi. Chi segue questo processo con devozione, allora va a vivere nella dimora del Signore dopo la liberazione. Se si fa altrimenti, si cade nei pianeti infernali perché Ekadasi è il giorno dei saggi e Ekadasi purificato con Dvadasi è il giorno del Signore Hari.

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UDAYAT PRAK YADA VIPRA MUHURTA DVAYA SAMYUTA
SAMPURNA EKADASI NAMA TATRAIVA INGRANDATA GRHI

(HARI BHAKTI VILASA 12/316 da GARUDA PURANA, BHAVISYA PURANA e SIVA
Rahasya)

Oh brahmana, se c’è un’Ekadasi disponibile 96 minuti prima dell’alba, essa viene chiamata Ekadasi completa e pura. Su questa Ekadasi, ogni abitante dovrebbe digiunare.

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ATA EVA PARITYAJYA SAMAYE CA ARUNODAYE
DASAMI EKADASI VIDDHA VAISNAVE NA VISESATAH

(HARI BHAKTI VILASA 12/318 da BHAVISYA PURANA)

Pertanto si dovrebbe rinunciare a un’Ekadasi che è combinata con Dasami, anche se è disponibile prima dell’alba. In particolare i Vaisnava dovrebbero rifiutare sempre le Ekadasi che si sovrappongono a Dasami.

Srila Sanatana Gosvami osserva nel suo Digdarsini-tika che se Ekadasi è mescolato al giorno precedente (Dasami), anche novantasei minuti prima dell’alba, si dice che sia una Ekadasi indesiderata o impura. Non importa in quale momento prima dell’alba Ekadasi sia sovrapposta a Dasami, ma bisogna sempre rinunciarvi, in particolar modo i Vaisnava. Il dovere di un Vaisnava è quello di rifiutare l’Ekadasi mischiata al giorno precedente (Dasami). Tale affermazione, come quella del Bhavisya Purana, si intende specificamente per i Vaisnava. Può essere trovato altrove che Sivaiti o altri possano osservare una Ekadasi mescolata con il giorno precedente.

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ARUNODAYA ​​VELAYAM DASAMI-SAMYUTA YADI
ATRA UPOSYA DVADASI SYAT TRAYODASYANTU PARANAM

(HARI BHAKTI VILASA 12/319, Kanva Rsi parla)

Se prima dell’alba, Dasami viene mescolato con Ekadasi, si deve digiunare su Dvadasi e rompere il digiuno su Trayodasi.

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UDAYAT PRANMUHURTENA VYAPINY EKADASI YADA
SAMYUKTA EKADASI NAMA VARJAYED DHARMA VRDDHAYE

(HARI BHAKTI VILASA 12/322 di GARUDA PURANA)

Anche se Ekadasi è disponibile 48 minuti prima dell’alba, si dice che si mescola con il giorno precedente (Dasami). Le persone che sono interessate ad aumentare i loro meriti dovrebbero rinunciare al digiuno di tali Ekadasi.

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DASAMI SESA SAMYUKTO YADI SYAD ARUNODAYAH
VAISNAVENA NA KARTAVYAM TAD DINAIKADASI VRTAM

(HARI BHAKTI VILASA 12/336 da BHAVISYA PURANA)

Al momento dell’alba, se Dasami è ancora disponibile (sovrapponendosi a Ekadasi), un Vaisnava non dovrebbe digiunare su quella Ekadasi.

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ARDHA RATRAM ATIKRAMYA DASAMI YADI DRSYATE
TADA HY EKADASIM TYAKTVA DVADASIM SAMUPOSAYET

(HARI BHAKTI VILASA 12/354 da KURMA PURANA)

Se il giorno di Dasami supera la mezzanotte, allora si dovrebbe rinunciare al digiuno su quella Ekadasi, ma digiunare nel giorno di Dvadasi.

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SAMPURNA EKADASI YATRA PRABATO PUNAR EVASA
VAISNAVI CA TRAYODASYAM GHATIKAI KAPI DRSYATE
IL GRAMMA DEL PARAMO KURYAT PURVA NA UPAVASET TADA

(HARI BHAKTI VILASA 12/360 di GARUDA PURANA)

Se è disponibile un’Ekadasi completa che inizia all’alba e prosegue fino al giorno successivo e che, a causa della sua estensione, continua fino all’alba del giorno successivo, è meglio osservare l’Ekadasi il giorno seguente (Dvadasi), e questo è il dovere di entrambi grhastha e sannyasi, rinunciando a digiunare nel giorno precedente di Ekadasi.

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DVADASI-MISRITA GRAHYA SARVATRA EKADASI TITHIH
DVADASI CA TRAYODASYAM VIDYATE YADI VANA VA

(HARI BHAKTI VILASA 12/362 di PADMA PURANA)

Non importa se Ekadasi tocca il Trayodasi o no, ma un’Ekadasi sovrapposta a Dvadasi dovrebbe essere osservata tra tutti gli altri digiuni.

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EKADASI KALAYATRA PARATO DVADASI NA CET
TATRA KRTU SATAM PUNYAM TRAYODASYAMTU PARANAM

(HARI BHAKTI VILASA 12/365 da SKANDA PURANA)

Anche se per un attimo Ekadasi è disponibile su Dvadasi, e Dvadasi non tocca il giorno di Trayodasi, bisogna digiunare su Dvadasi e rompere il digiuno su Trayodasi. Questo digiuno porta i meriti dell’eseguire cento sacrifici.

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EKADASI KALA YUKTA UPOSYA DVADASI NARAIH
TRAYODASYANTU YO BHUNKTE TASYA VISNUH PRASIDATI

(HARI BHAKTI VILASA 12/371 da BAUDHAYANA SMRTI)

Gli esseri umani sono desiderosi di osservare i digiuni di Dvadasi che sono mescolati con Ekadasi, rompendo il digiuno su Trayodasi. Se lo fanno, il Signore Sri Visnu diventa soddisfatto di loro.

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EKADASI BHAVET PURNA PARATO DVADASI YADA
TADA HY EKADASIM TYAKTVA DVADASYAM SAMU POSAYET

(HARI BHAKTI VILASA 12/372 da SKANDA PURANA)

Se un’Ekadasi completa è partita dall’alba, e anche Dvadasi completa si mescola con Trayodasi anche solo per alcuni momenti, allora non si dovrebbe digiunare su quella Ekadasi, ma si dovrebbe digiunare il giorno di Dvadasi.

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EKADASI SAMPURNA PARATO DVADASI BHAVET
UPOSYA DVADASI TATRA TITHI VRDDHIH PRASASYATE

(HARI BHAKTI VILASA 12/373 di KALIKA PURANA)

Anche se Ekadasi è un giorno completo e Dvadasi è esteso, allora si dovrebbe digiunare su Dvadasi. Questo si chiama digiuno esteso.

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SAMPURNA EKADASI TYAJYA PARATO DVADASI YADI
UPOSYA DVADASI SUDDHA DVADASYAM EVA PARANAM
NA GARBHE VISTA JANTUR ITY AHA BHAGAVAN HARIH

(HARI BHAKTI VILASA 12/376 di BHAGAVATADI TANTRA)

La Personalità Suprema di Dio disse: “Se Dvadasi si unisce anche per un attimo con Trayodasi, si dovrebbe rinunciare al giorno del digiuno di un’Ekadasi completa e digiunare su Dvadasi. Chi digiuna in questo modo, non prenderà un’altra nascita nel mondo materiale “.

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EKADASI DVADASI CA RATRISESE TRAYODASI
TRIBHIR MISRA TITHIH PROTTA SARVA PAPA HARA SMRTA

(HARI BHAKTI VILASA 12/378 da KURMA PURANA)

Se Ekadasi e Dvadasi cadono nello stesso giorno, e la notte Trayodasi si sovrappone combinandosi si può dire che, in altre parole, ci sono tre giorni combinati tra giorno e notte, e questo si chiama Trisprsa. Questo Tithi o  giorno rimuove  i peccati.

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TRISPRSA EKADASI YATRA TATRA SANNIHITO HARIH
TAM EVA UPAVASET KAMI AKAMO VISNU TATPARAH

(HARI BHAKTI VILASA 12/380 da KURMA PURANA)

Dove c’è Trisprsa Ekadasi, lì si trova il Signore Hari. Entrambi i devoti che sono pieni di desideri e anche chi è senza desideri dovrebbero digiunare su questo Trisprsa Mahadvadasi.

Srila Sanatana Gosvami ha dato il suo commento di Digdarsini dicendo: “Si dice che quando Ekadasi, Dvadasi e la fine della notte (Trayodasi) si combinano, bisognerebbe eseguire un digiuno con i propri figli, nipoti e tutti i membri della propria famiglia. Questo perchè se uno è pieno di desideri e desidera ricchezza, figli o tante altre cose, oppure se è un Vaisnava senza desideri, che è interessato solo al piacere del Signore Supremo (chi non desidera la liberazione, ma è interessato a piacere al Signore Supremo, Visnu, si chiama Vaisnava), dovrebbe osservare questo digiuno su Trisprsa Ekadasi. Così facendo si libera anche dal peccato dell’uccisione di un brahmana, ecc. Egli diviene libero da ogni tipo di miseria acquisita dalle diverse nascite e raggiunge il merito pari all’aver compiuto i sacrifici. Questo digiuno è la fonte di ogni cosa auspiciosa e incrementa i propri meriti. Quindi dovresti osservarlo”.

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PURA CA EKADASI SVALPA ANTE CAIVA TRAYODASI
SAMPURNA DVADASI MADHYE TRISPRSA SA HARI PRIYA

(HARI BHAKTI VILASA 12/387 da DVARAKA MAHATMYA)

Se all’inizio c’è un pezzo di Ekadasi, al centro c’è un completo giorno di Dvadasi e infine c’è una miscela minima di Trayodasi, questo viene chiamato Trisprsa Ekadasi, ed è molto cara al Signore Hari.

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SUDDHAIVA DVADASI RAJAN UPOSYA MOKSA KANKSIBHIH
PARANAS TU TRAYODASYAM PUJAYITVA JANARDANAM

(HARI BHAKTI VILASA 12/407 di VISNU RAHASYA parlato da Srila Vyasadeva)

Oh re, quelle persone che vogliono liberarsi da questo mondo materiale, osservano un digiuno in un giorno puro di Dvadasi e lo rompono in Trayodasi dopo aver adorato il Signore Janardana.

Srila Sanatana Gosvami dà il suo commento nel suo Digdarsini-tika, affermando che raggiungere la liberazione significa liberarsi dalla nascita, dalla morte, ecc., cioè dalla schiavitù del mondo materiale. In altre parole, Colui che libera gli altri dalla massima miseria si chiama “Liberazione”, o Signore Sri Visnu. Un vero devoto del Signore è interessato a ottenere l’amore di Dio. Questa è la sua liberazione ed è il suo ultimo desiderio. È stato accettato che se il giorno dei Vaisnava (Dvadasi) non è disponibile, si può adorare il Signore Sri Janardana su Trayodasi e rompere il digiuno. È specificamente raccomandato che si può rompere il proprio digiuno anche su Trayodasi, dopo aver adorato il Signore Supremo Sri Janardana. Questa è senza dubbio una dichiarazione autorizzata.

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ITTHAM SASTRA VICARENA SISTACARA ANUSARATAH
EKADASI VYAVASTHEYAM KRTA VAISNAVA SAMMATA
VIDVANSO’PI ATRA MUDHAH SYUR VINA KRSNA PRASADATAH
ATAH SADASAU NIRDDARY PRASTVA BHAGAVATA UTTAMAN

(HARI BHAKTI VILASA 12 / 410,411 da VISNU RAHASYA)

In questo modo, dopo aver studiato le regole nelle Scritture e seguendo le affermazioni delle anime realizzate, è stabilito che ogni Ekadasi è gradita ai Vaisnava. Se non si ha la misericordia diretta del Signore, anche se è molto erudito, è molto difficile determinare i giorni corretti per le Ekadasi. Pertanto, per eseguire correttamente un’Ekadasi, bisogna sempre raggiungere i più alti Vaisnava devoti del Signore e chiedere loro la data esatta.

Srila Sanatana Gosvami spiega nel suo Digdarsini-tika che le modalità  per determinare le date esatte di Ekadasi sono state qui spiegate sia per i Vaisnava che per i non-Vaisnava. Si dovrebbe considerare le affermazioni delle Scritture e dovrebbero anche discutere questo con le personalità erudite. Non bisogna solo affidarsi alle Scritture, ma è importante anche consultare le anime illuminate. Secondo i Vaisnava, l’Ekadasi Vaisnava è importante, non un’Ekadasi a cui si è sovrapposto il giorno precedente (Dasami). Anche in un’Ekadasi che è mescolata con Dasami non bisognerebbe digiunare, se Dvadasi è disponibile. Si dice che Trisprsa Ekadasi, esente da Dasami, sia caduta in Caturmasya durante una delle quindicine oscure (luna calante). In sostanza, un Vaisnava deve sempre essere consultato per sapere cosa fare. A causa dell’influenza illusoria di Sukracarya, anche gli studiosi esperti nella letteratura vedica, diventano disorientati e non sono in grado di determinare l’esatta data del digiuno su Ekadasi. Pertanto, si dovrebbe consultare un devoto che dipende dalla misericordia della Personalità Suprema di Dio. Questo è il modo esatto di determinare l’esatta giornata del digiuno di Ekadasi.

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DVADASYA NIRNAYE BHUPA MUDHAM ATRA JAGATTRAYAM
MAHIPALA PRAYASO YE NARAH PURA ATRA MUDHA

(HARI BHAKTI VILASA 12/412 dalla VISNU RAHASYA conversazione tra Markandeya Rsi e Re Indradyumna)

Oh re, i tre mondi erano disorientati nello stabilire la giusta giornata di digiuno su Dvadasi. Cosa dire del tempo presente (Kali Yuga), quando persino nei tempi antichi grandi personalità erano quasi sconcertati nel determinare perfettamente i giorni corretti per il digiuno.

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VARAM SVA-MATRA GAMANAM VARAM GOMANSA BHAKSANAM
VARAM HATYA SURAPANAM A NA EKADASYANTU BHOJANAM

(HARI BHAKTI VILASA 13/8 da NARADA PURANA)

Mangiare durante il giorno Ekadasi è un peccato peggiore che accoppiarsi e concepire con la propria madre, consumare carne bovina, uccidere, o bere del liquore. Quindi non si dovrebbe mai mangiare durante il giorno di Ekadasi.

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DASAMYAM EKA BHAKTANTU KURVITA NIYATENDRIYAH
ACAMYA DANTA KASTHANTU KHADAYET TADANANTARAM

(HARI BHAKTI VILASA 13/18 da SMRTI ANTARA)

Nel giorno di Dasami, una persona deve mangiare solo una volta, controllando i sensi. Dopo di che, deve lavare le mani, la bocca e spazzolare bene i denti.

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DINARDHA SAMAYE’TITE BHUJYATE NIYAMENA YAT
EKA BHAKTAM ITI PROKTAM KARTAVYAM TAT PRAYATNATAH

(HARI BHAKTI VILASA 13/21 da BRAHMA VAIVARTA PURANA)

Una persona regolata mangia solo una volta al giorno, dopo che la metà del giornata è passata (nel pomeriggio), e dovrebbe mangiare con uno stato d’animo religioso per purificarsi.

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MATIR NA JAYATE YASYA DVADASYAM JAGARAM PRATI
NA HI TASYA ADHIKARO’STI PUJANE KESAVASYA HI

(HARI BHAKTI VILASA 13/86 dalla conversazione SKANDA PURANA tra il Signore Siva e Uma)

Chi non rimane sveglio durante la notte nel giorno del digiuno di Dvadasi non è qualificato per adorare il Signore Sri Hari.

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HRDAYE VARTATE YASYA SADA YOGESVARO HARIH
MATIR UTPADYATE TASYA DVADASI JAGAROPARI

(HARI BHAKTI VILASA 13/87 di SKANDA PURANA il Signore Brahma parla a Narada Muni)

Il Signore Supremo Hari, che risiede nel cuore di ogni essere vivente, gli darà sicuramente l’intelligenza per rimanere sveglio durante la notte del digiuno nel giorno di Dvadasi.

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SRIMAD BHAGAVATAM BHAKTYA PATHATE VISNU SANNIDHAU
JAGARE TAT PADAM YATI KULA VRNDA SAMANVITAM

(HARI BHAKTI VILASA 13/131 da SKANDA PURANA e PRAHLADA SAMHITA conversazione tra il Signore Brahma e Narada)

Se qualcuno studia Srimad Bhagavatam con piena devozione davanti alla Divinità del Signore Sri Hari, andrà sicuramente alla dimora spirituale con tutti i suoi antenati.

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DASTA KALI BHUJANGENA SVAPANTI DONNA MADHUHA
KURVANTI JAGARAM NAIVA MAYA PASA VIMOHITAH

(HARI BHAKTI VILASA 13/171 dalla conversazione di SKANDA PURANA tra il Signore Siva e Parvati)

Chiunque, che invece di rimanere sveglio durante la notte dorme nel giorno del Signore Hari, deve comprendere che è stato catturato da una rete di illusioni centinaia di volte e che è stato morso dal serpente di Kali-yuga.

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YAT KINCIT KRIYATE PAPAM KOTI JANMANI MANAVAIH
KRSNASYA JAGARE SARVAM RATRAU DAHATI PARVATI

(HARI BHAKTI VILASA 13/182 dalla conversazione di SKANDA PURANA tra il Signore Siva e Parvati)

Oh Parvati, nel giorno del Signore Sri Hari, se qualcuno rimane sveglio, tutti i propri peccati accumulati per milioni di nascite precedenti vengono distrutti contemporaneamente.

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YAH PUNAH SUSTA CITTO’PI SVA STHANE VASATE’PI SAN
NA HARER JAGARAM KURYAT TENNA KARYA NA ME KVACIT

(HARI BHAKTI VILASA 13/190 dalla conversazione di SKANDA PURANA tra il Signore Siva e Parvati)

Oh Parvati, cosa posso ancora dire?  Io (Siva) non ho alcun legame con una persona sana che, vivendo in casa sua, non rimane sveglia durante la notte del giorno del Signore Hari, anche se è un devoto del Signore.

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BRAHMANAH KSATRIYA VAISYAH STRIYAH SUDRAS CA JAGARE
PRAPTAS TE PARAMA STHANAM SRI VISNOR JAGARE KRTE

(HARI BHAKTI VILASA 13/198 da SKANDA PURANA conversazione tra il Signore Siva e Parvati)

Se brahmana, ksatriya, vaisya, donne, sudra, persone cadute, prole indesiderate, demoni, spiriti maligni o diavoli hanno precedentemente osservato un digiuno di Ekadasi, rimanendo svegli durante la notte per il piacere del Signore Hari,  allora raggiungono la dimora spirituale del Signore Visnu.

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TATRA BRAHMA CA RUDRAS CA SAKRADYA DEVATAGANA
NITYAM EVA SAMAYANTI JAGARE KRSNA VALLABHE
RSAYO NARADADYAS TU VYASADYA MUNAYAS TATHA
AHAS CA TATRA GACCHAMI KRSNA PUJA RATAH SADA

(HARI BHAKTI VILASA 13 / 219,220 da PRAHLADA SAMHITA)

Prahlada disse: “Ovunque ci sia qualcno che rimane sveglio durante la notte di Ekadasi, la quale è molto cara a Sri Krsna, tutti gli Esseri Celesti, tra cui Brahma, Indra e Siva, sono tutti disponibili. E là dove si rimane svegli, tutti i grandi saggi, guidati da Narada Muni e Vyasadeva, sono disponibili e io (Prahlada Maharaja), che sono sempre impegnato nel venerare il Signore Sri Hari, sono disponibile”.

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GANGA SARASVATI REVA YAMUNA VAI SATADRUKA
CANDRABHAGA VITASTA CA NADYAH SARVASTU TATRA VAI

(HARI BHAKTI VILASA 13/223 da PRAHLADA SAMHITA)

Prahlada Maharaja disse: “I fiumi Gange, Sarasvati, Reva, Yamuna Satadruka, Candrabhaga, Vitasta e altri fiumi religiosi sono disponibili (per chi rimane sveglio durante la notte di Ekadasi)”.

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PRATAH SNATVA HARIM PUJYA UPAVASAM SAMARPAYET
PARANANTU TATAH KURYAD VRATA SIDDHAU HARI SMARAN

(HARI BHAKTI VILASA 13/230 da KATYAYANA SAMHITA)

Dopo aver fatto il bagno la mattina presto adorando il Signore Sri Hari, la Suprema Personalità di Dio, offrendo a Lui il proprio digiuno e ricordandoLo durante la rottura di tale digiuno si ottengono i relativi meriti.

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NITYA KRTYAM SAMAPYA ATHA SAKTYA VIPRANSCA BHOJAYET
KURVITA DVADASI MADHYE TULASIM PRASYA PARANAM

(HARI BHAKTI VILASA 13/236 da TRAILOKYA MOHANA PANCARATRA)

Poi, dopo aver eseguito il servizio quotidiano al Signore Supremo, secondo le proprie capacità, si dovrebbe dare in carità ai brahmana del cibo e poi, dopo aver posto una foglia di Tulasi in bocca,  rompere il digiuno.

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KRTVA CAIVA UPAVASAMTU YO’SNATI DVADASI DINE
NAIVEDYAM TULASI MISRAM PAPA KOTI VINASANAM

(HARI BHAKTI VILASA 13/237 da SKANDA PURANA)

Dopo aver digiunato correttamente in Ekadasi e mangiando il mahaprasada il giorno successivo (Dvadasi), in quel momento milioni di propri peccati vengono bruciati.

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MAHA HANIKARI HI ESA DVADASI LANGHIT NRNAM
KAROTI DHARMA HARANAM ASNATEVA SARASVATI

(HARI BHAKTI VILASA 13/238 di PADMA PURANA)

Come quando si attraversa il fiume Sarasvati senza immergersi completamente in Esso si perde ogni merito, allo stesso modo, chi continua a digiunare il giorno di Dvadasi, subisce una grande perdita meritoria. (Chi non rompe il digiuno nel tempo prestabilito perde una grande quantità di merito).

Srila Sanatana Gosvami afferma che “senza immergersi in Esso (nel fiume Sarasvati)” (solo) significa che se si attraversa il Fiume senza un’immersione completa, tutti i propri meriti religiosi saranno rubati”.

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EKADASYAM UPOSYAIVA DVADASYAM PARANAM SMRTAM
TRAYODASYAM NA TAT KURYAD DVADASA DVADASI-KSAYAT

(HARI BHAKTI VILASA 13/241 da KURMA PURANA)

Bisogna digiunare il giorno di Ekadasi e rompere il proprio digiuno il giorno di Dvadasi. Non si consiglia di rompere il digiuno nel giorno di Trayodasi. Chi rompe il suo digiuno sul giorno di Trayodasi (che cioè non rompe il suo digiuno nel momento giusto), perde il merito che aveva ottenuto digiunando su dodici Dvadasi.

Srila Sanatana Gosvami dice nel suo Digdarsini-tika (commento) che “oltrepassare il momento indicato”, significa “non rompere il digiuno nel momento giusto “.

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DVADASYAH PRATHAMAH PADO HARIVASARA SANJNAKAH
TAM ATIKRAMYA KURVITTA DARANAM VISNU TATPARAH

(HARI BHAKTI VILASA 13/258 di VISNU DHARMOTTARA)

Il primo quarto del giorno Dvadasi è chiamato “il giorno del Signore Hari”. Una persona che è un devoto di Sri Visnu dovrebbe oltrepassare questa porzione per rompere il suo digiuno.

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DVADASI EKADASI YOGE VIKSATO HARI VA SARAH
EKADASYANTYA PADASCA DVADASYAH PURVA EVA HI
HARIVASARA E ‘AHUR BHOJANAM NA SAMACARET

(HARI BHAKTI VILASA 13/259)

Quando Ekadasi è collegata a Dvadasi viene chiamato il giorno di Signore Hari. Le anime erudite dicono che quando la quarta parte della giornata di Ekadasi si unisce al primo quarto del giorno di Dvadasi, questo viene chiamato come il giorno del Signore Hari. Pertanto è vietato mangiare durante questo periodo.

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YATHA RAJASVALA SANGAM ANYAYAM VARJITAM SADA
TATHA DASAMI SAMYUKTAM MAD DINAM VAISNAVAIR NARAIH

(HARI BHAKTI VILASA 13/440 da PADMA PURANA il Signore Supremo parla)

È sempre stato proibito concepire con una donna mestruata. Allo stesso modo, nel mio giorno (Ekadasi) non si dovrebbe mai osservare il digiuno quando è mescolato al giorno di Dasami.

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JAGARE PADMANA BHASYA PURANAM PATHATE TU YAH
IVA DI JANMA KOTI SUKRTAM PAPAM DAHATE TULARASI

(HARI BHAKTI VILASA 13/530 da SKANDA PURANA)

Mentre si rimane svegli glorificando l’ombelico di loto del Signore Sri Hari, per chi studia i Purana (storie meritevoli), allora qualunque peccato accumulato con milioni di nascite brucia, come un pezzo di cotone che si incenerisce velocemente nel fuoco.

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fonti:
http://www.dandavats.com/?p=1853

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I tre motivi per i quali l’Ayurveda non apprezza le uova …

I tre motivi per i quali l’Ayurveda non apprezza le uova …

a cura di Marco Giai-Levra

uovo Avete notato che i libri di stretta cucina ayurvedica non parlano di uova? Chi ha viaggiato in India, frequentando qualche famiglia tradizionale, sa che tali tradizionalisti non consumano le uova. È un errore dietetico?

La dieta occidentale valuta le uova come una buona fonte di proteine ​​con la raccomandazione di usarle consapevolmente a causa dell’innalzamento del colesterolo. Esiste anche un potenziale rischio di avvelenamento da salmonella se le uova eventualmente contaminate non fossero state adeguatamente cotte.

L’Ayurveda difetta in qualcosa, o sono gli occidentali che incorrono nell’errore? Chi sbaglia?

Ayurveda significa scienza della longevità. Il mistero di evitare completamente le uova nell’Ayurveda si può comprendere se si tiene presente che insieme al corpo fisico grossolano esiste anche un corpo sottile. Anche tale corpo sottile deve essere alimentato. Gli alimenti di cui lo nutriamo hanno delle energie sottili insite nel cibo stesso, che possono essere di natura molto diversa.

Se il cibo avesse solo la componente energetica non ci importerebbe da quale fonte ottenere un apporto di energia. Ma noi desideriamo un cibo specifico e non vogliamo mangiare qualsiasi sorgente di energia. Ciò significa che ci manca un tipo specifico di energia emozionale che questo cibo può fornire. Ognuno dei 6 gusti ayurvedici, o Rasa, conferisce una specifica energia emozionale.

Uno yogi sull’Himalaya che controlla la sua mente e le sue sensazioni è soddisfatto con una piccola quantità dello stesso cibo ogni giorno. Dall’altra parte una persona che vive nel turbamento di una grande città ha bisogno di molte combinazioni di gusto diverse per ripristinare le emozioni che egli aveva utilizzato.

è proprio l’energia sottile che le uova possiedono che rende il loro consumo discutibile.

http://www.dreamstime.com/stock-images-image31000254 I tre motivi per cui l’Ayurveda non ama le uova:

  • Anche se le uova potrebbero essere di qualche beneficio per il corpo fisico, l’energia eterica che forniscono per il nostro corpo sottile va ad arrestare la forza di volontà dell’uomo.
  • In misura minore rispetto alla carne e al pesce, ma anche le uova non sono ancora completamente esenti dall’energia della violenza, considerando in particolare il percorso della loro produzione commerciale.
  • Il problema successivo e più importante con le uova è il modo attraverso cui una gallina le produce. Tutto ciò che esce da un centro energetico inferiore, feci o uova, è considerato impuro secondo l’Ayurveda. Chi consuma qualcosa dai centri inferiori si contamina. È un grande ostacolo non solo per la crescita spirituale, ma anche per prendere scelte giuste nella vita quotidiana.  È considerato un cibo tamasico, ossia sotto l’influenza del Guna Tamas o Ignoranza (Illusione), e induce la mente a vedere “quello che non è”.

Il latte sembra provenire anche da un basso centro. Ma anche se le mammelle sono situate nella parte inferiore del corpo della mucca, esse rappresentano il Chakra del cuore pieno di amore e di compassione. È per questo che l’Ayurveda considera il latte come cibo virtuoso (sattvico).

Riporto dei sostituti vegani (di cui alcuni crudisti e uno anche fruttariano) che si possono utilizzare al posto delle uova:

Baking? Prova questi sostituti dell'uovo

  • Semi di lino: 3 cucchiai di acqua con 1 cucchiaio di semi di lino in polvere = 1 uovo.
  • Banana: ½ banana schiacciata = 1 uovo.
  • Mele: 1/3 di tazza di purea di mele cotte.
  • Bicarbonato di sodio: 2 cucchiaini di bicarbonato di sodio + 2 cucchiai di acqua calda + ½ cucchiaino di olio vegetale = 1 uovo.
  • Farine, amidi e lieviti: 2 cucchiaini di amido di mais in polvere + farina di tapioca + lievito in polvere con 2 cucchiai d’acqua = 1 uovo.
  • Tofu: 1/4 di tazza di tofu tritato.
  • Farina di soia: 1 cucchiaio di farina di soia tostata + 1 cucchiaio di acqua = 1 uovo.
  • Amido: 2 cucchiai di patate o amido di mais + 1 cucchiaio di acqua = 1 uovo.

NOTA DEL GIORNO: L’Ayurveda è fortemente contrario alla carne e alle uova animali. Il fatto che i moderni medici ayurvedici raccomandino a volte tipi specifici di carne o uova per diversi tipi di dosha (tipo di costituzione corporea), significa semplicemente che questa scienza mira alla configurazione più sana possibile, anche se qualcuno non è ancora diventato almeno vegetariano.

Non è un caso che i monaci Hare Krishna non mangiano questo cibo impuro, perchè altrimenti non riuscirebbero più a discernere quello che è materiale-mentale da quello che è spirituale, ma soprattutto perchè è un cibo assolutamente inoffribile a Krishna (Dio), venendo considerato talmente impuro da essere considerato addirittura una sorta di mestruazioni della gallina.

Infatti il divieto di consumare questo cibo impuro è ribadito nel primo dei quattro principi regolatori che ogni monaco si impegna a rispettare nella propria vita, dopo aver preso i voti e l’iniziazione spirituale da un maestro autentico, oltre alla promessa di cantare ogni giorno sedici giri sul rosario (108 Mahamantra x 16 = 1728 Mahamantra = 27648 nomi del Signore). Tali principi regolatori sono:

  1. non consumare carne, pesce e uova;
  2. non fare uso di alcun prodotto intossicante/eccitante (compresi droga, alcol, tè, caffè e sigarette);
  3. non avere rapporti sessuali illeciti (fuori del matrimonio, se non si è scelto di praticare il celibato);
  4. non abbandonarsi ai giochi d’azzardo e alla speculazione monetaria.

fonti:
http://ayurvedaplace.com/2014/06/23/reasons-ayurveda-eggs/

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DIVIETO DI DIGIUNO IN QUESTE DATE: VEDIC SCIENCE

A cura di Marco Giai-Levra

Avevo precedentemente giàscritto un articolo sui giorni “impuri” o Ashudda in sanscrito, in cui a causa di particolari influenze lunari e planetarie non conviene digiunare perchè è spiegato dagli Shastra (Scritture rivelate) che porta malessere fisico, mentale e spirituale, addirittura degradando il karma e mandando in miseria il digiunatore. In altre parole diventa difficile e pericolo, per non dire rovinoso digiunare in questi giorni Ashudda.

L’articolo completo con tutta la spiegazione lo potete trovare al seguente link:
https://marcogiailevra.wordpress.com/2017/02/18/digiuno-lunare-di-ekadashi-regole-vediche-quando-digiunare-shuddha-ekadashi-e-quando-non-digiunare-ashuddha-ekadashi/

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Nell’induismo in generale sono prescritti 2 giorni di digiuno lunare al mese, obbligatori per i devoti del Signore. Questi giorni sono detti Ekadashi e dovrebbero ricadere 11 giorni dopo la luna piena o la luna nuova, ma poi avvengono sempre degli aggiustamenti astrologici e quindi non è così automatico, anche perchè l’astrologia vedica si basa sul perfetto calendario lunare, e non sul nostro calendario solare (che in realtà è artificiale, non naturale come quello lunare).

Sul web è disponibile un calcolatore dei giorni di Ekadashi, dove potete immettere anche luogo e anno per essere sicuri di non sbagliare le date prescritte, oltre a scoprire i fatidici giorni impuri, le Ashudda Ekadashi, i giorni in cui NON bisognerebbe intraprendere la pratica del digiuno.

Il calcolatore automatico lo potete trovare a questo indirizzo:
http://www.drikpanchang.com/vrats/ekadashidates.html

Per scoprire quali sono i giorni impuri (Ashudda Ekadashi)  in cui non conviene affatto digiunare dovete controllare nella lista delle date delle differenti Ekadashi. Bene, quando vedrete che il nome di una Ekadashi è preceduto dalla parola Vaishnava, allora potrete anche notare che il giorno prima è riportato il nome della stessa Ekadashi senza essere preceduto dalla parola Vaishnava, e quindi saprete che tale giorno precedente è Ashudda, ossia “impuro”. In questo giorno impuro NON si deve digiunare.

Facciamo un esempio perchè voglio essere sicuro che nessuno sbagli. Prendiamo alcune delle Ekadasi di Milano 2017:

24 March   (Friday)          Papmochani Ekadashi
06 April     (Thursday)   Kamada Ekadashi  → ASHUDDA (IMPURA) EKADASI
07 April     (Friday)         Vaishnava Kamada Ekadashi → SHUDDA (PURA) EKADASI
22 April      (Saturday)      Varuthini Ekadashi
06 May       (Saturday)       Mohini Ekadashi

Nell’esempio riportato Kamada Ekadasi ricadeva il 6 aprile che era un giorno impuro o ashudda, quindi è stata traslata al giorno successivo che invece era un giorno puro o shudda. In conclusione, osservando la lista del calcolatore sopra riportato, NON SI DEVE DIGIUNARE nei giorni precedenti a quelli in cui compare la parola Vaishnava seguita dal nome della relativa Ekadasi. Tutti gli altri giorni dell’anno in elenco o non in elenco sono qualificati per il digiuno.

Grazie alla magnanimità di coloro che hanno sviluppato questa e altre piattaforme simili, adesso tutti possono essere in grado di determinare e conoscere i “giorni no” per il digiuno. Questo è particolarmente utile se si pianificano dei digiuni più lunghi.

Hare Krishna a tutti 😇 !!!

Pensiero-Mantra del giorno:
“Sono un TuttUno con Krishna e Krishna è con me” 😊😊😊

© 2017 Marco Giai-Levra

fonti:
http://www.drikpanchang.com

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I 161.080 figli di Krishna!!!

A cura di Marco Giai-Levra

Krishna, Dio, l’Essere Supremo in Persona, sposò 16.108 mogli, così come da loro richiesto! In quanto pure devote il Signore esaudì i loro desideri.  Su 16.108, Krishna generò  con ogni moglie 10 figli che avevano Sua la stessa natura! Così, Krishna aveva totalmente 161.080 figli.

Vediamo la lista dei nomi di soli 80 bambini nati con le prime 8 mogli.

1) I nomi dei figli di Rukmani: Prathyumnan, Charudeshnan, Sudheshnan, Charudehan, Seecharu, Saaraguptha, Bathracharu, Charuchandharin, Visaru e Charu.

2) I nomi dei figli di Sathyabama: Banu, Subanu, Swarabanu, Prabanu, Banuman, Chandrabanu, Pragathbanu, Athibanu, Sribanu e Prathibanu.

3) I nomi dei figli di Jambhavathi: Samban, Sumithra, Prujith, Sadhajith, Sagasrajith, Vijayan, Chitrakethu, Vasuman, Dravidan e Kirathu. Krishna manifestò più attaccamento ai figli avuti con Jambhavathi.

4) I nomi dei figli di Sathya, che era la figlia del re di Nagnajith: Veera, Chandra, Ashvasena, Chitragu, Vegavan, Virusha, Aman, Sangu, Vasu e Kunti. Kunti fu il più famoso e celebrato tra i dieci.

5) I nomi dei figli di Kalindhi: Shrutha, Kavi, Vrusha, Veera, Subahu, Bathra, Santhi, Dharsha, Pooranamashu e Somaha.

6) I nomi dei figli di Lakshmana, nello stato di Tamilnadu-Madras: Pragosha, Gathravaan, Simma, Bala, Prabala, Oorthuvaga, mahashakthi, Saga, Oja e Abarajith.

7) I nomi dei figli di Mithra Vindha: Viruga, Harsha, Anila, Kiruthra, Varthana, Anandha, Mahamsa, Bhavana, Vahni e Shoothi.

8) I nomi dei figli di Badhra: Sankramajith, Brugathsena, Soora, Pragarana, Arijith, Jaya, Subathra, Vama, Ayu e Sathyaga.

Back to Godhead - Volume 01, Number 65 - 1974

Il figlio maggiore di Rukmini, Prathyumna sposò Mayavathi anche durante la sua nascita. Cioè, il suo matrimonio è stato fatto prima della nascita, mentre era nel grembo della madre da parte di tutti gli esseri celesti.

Hare KRISHNA e Shanti a tutti 🙂 !!!

© 2016 Marco Giai-Levra

fonti:
http://brajbhoomimathura.blogspot.it/2012/01/lord-krishnas-children.html

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Digiuno lunare di Ekadashi, regole vediche: quando digiunare (Shuddha Ekadashi) e quando NON digiunare (Ashuddha Ekadashi)

A cura di Marco Giai-Levra

Le date Ashudda (impure) in cui NON digiunare

Nel seguento link troverete l’articolo esplicativo e le date in NON digiunare:
https://marcogiailevra.wordpress.com/2017/05/20/divieto-di-digiuno-in-queste-date/?preview_id=1807&preview_nonce=4cbcc79322

Qui sotto segue la spiegazione di Shudda e Ashudda Ekadashi.

Shuddha e Ashuddha Ekadashi

Ekadashi è il giorno prescritto per il digiuno lunare nell’induismo e corrisponde all’11° giorno dopo la Luna Piena e all’11° giorno dopo la Luna Nuova, entrambe comprese (Eka in sanscrito significa undici). Anche seguendo le prescrizioni riguardo il digiuno lunare spesso si crea confusione sul quando il digiuno debba essere attuato, se il giorno in cui ricorre sia fausto o infausto. Esaminiamo degli esempi e cosa dicono gli Shastra (le Scritture) a questo proposito, sulla base di un articolo redatto dei devoti Narottam Das e Arjun Nandlal.

the-moon

Nel 2015, per esempio, molti calendari indù hanno fatto cadere Ekadashi il 27 giugno e non il 28 come avrebbe dovuto. Ora, tutto ciò ha creato molto scompiglio tra molti e questo articolo ha lo scopo di chiarire questi dubbi.
Shuddha significa puro e Ashuddha significa impuro. Non si deve osservare un digiuno che ricade su Ekadashi che non è pura (Ashuddha) come citato dai versi degli shastra qui sotto. Pertanto, a volte si deve digiunare Dvadashi (il giorno dopo – il 12 ° giorno) se capita che tale Ekadashi non è pura.
Come rende un Ekadashi impura? Questo succede quando il 10° e l’11° giorno (dopo Luna Piena o Luna Nuova comprese) si sovrappongono. Allora questa Ekadashi è considerata impura e pertanto il digiuno NON dovrebbe essere osservato in questo giorno, ma andrebbe eseguito il giorno dopo Dvadashi .

Quando si dovrebbe iniziare Ekadashi Vrat (voto): all’alba o a mezzanotte?

Srila Prabhupad ha detto: “Per quanto riguarda la prima domanda, osserviamo Ekadashi dal sorgere del sole, fino al successivo sorgere del sole. Le 24:00 (mezzanotte) riguardano il calcolo astronomico occidentale, ma il calcolo astronomico vedico inizia dall’alba oppure dal sorgere della luna. Generalmente viene considerata l’alba. Il nostro calcolo è simile a questo: quando c’è l’alba, Ekadashi tithi deve essere già cominciato.

Tithi o thithi è il giorno lunare o tempo necessario affinchè l’angolo longitudinale tra luna e sole aumenti di 12 °, il cui inizio cade in diverse ore del giorno, le quali variano in durata da 19 a 26 ore circa.

Se Ekadashi tithi non è in l’alba e il tithi inizia, diciamo dopo pochi minuti dopo il sorgere del sole, allora accettiamo quel giorno come precedente per Ekadashi. Tutte le nostre cerimonie sono calcolate in questo modo. Questo significa che dobbiamo vedere il tithi durante l’alba. Pertanto, a volte le nostre date di cerimonie non coincidono esattamente con i calcoli occidentali”. – lettera Prabhupada, 30 Settembre 1969)

Qui potete scaricare Vaisnava Reminder, un software per Windows e Wine (Linux, Mac, ecc.), che vi genererà un calendario Vaisnava con allarmi che ricordano gli eventi, i digiuni e le Ekadashi.

Citazioni dalle scritture rivelate (Shastra)

HARI BHAKTI vilasa 12/202 da SAURA Dharmottara
Ekadashi (11° giorno dopo Luna Piena o Luna Nuova comprese)
e Dvadashi (12° giorno dopo Luna Piena o Luna Nuova comprese) sono entrambi qualificati per digiuno. Inoltre, si dovrebbe digiunare quando Ekadashi è combinata con Dvadashi, ma NON si deve mai digiunare quando è combinata con Ekadashi Dashami (10 ° giorno dopo Luna Piena o Luna Nuova comprese).

HARI BHAKTI vilasa 12/226 da GARUDA Purana
Oh brahmana, le anime che hanno imparato rifiutano le Ekadashi che coincidono con Dashami perché sanno che  digiunando in questo giorno, si ottiene solo povertà e miseria.

HARI BHAKTI vilasa 12/230 da Skanda Purana
I demoni risiedono nei grani (cerali, farine, ecc.) di qualsiasi Ekadashi che si sovrappone con Dashami e chi digiuna in questo giorno raggiunge risultati negativi. Il Signore Hari risiede in ogni Ekadasi, che si sovrappone con Dwadashi. Se qualcuno osserva il digiuno in questo giorno, riceve correttamente i risultati completi.

HARI BHAKTI vilasa 12/246 da Skanda Purana
Ogni devoto del Signore che osserva consapevolmente o inconsapevolmente Ekadashi sovrapposte con Dashami dovrebbe capire che Sri Vishnu certamente non è contento di lui.

HARI BHAKTI vilasa 12/248 da Skanda Purana
Perciò, o migliore tra gli esseri umani, non è consigliabile osservare delle Ekadashi sovrapposte con Dashami. Tutti i grandi saggi e hanno raccomandato e dichiarato a voi di osservare solo i digiuni delle Ekadashi pure (Shuddha Ekadashi).

HARI BHAKTI vilasa 12/270 da kūrma purāṇa e Brahma Vaivarta Purana – Srila Vyasadeva parla a Suta Gosvami
Oh Suta Goswami, se qualcuno osserva rigorosamente un Ekadashi pura, che è non miscelato con Dasami, è completamente auspicioso. Pertanto, le persone dotte, i conoscitori della letteratura vedica hanno stabilito che il digiuno durante le Ekadasi impure (Ashuddha Ekadashi) è improprio.

Insieme a questo articolo sono anche riportate anche le seguenti informazioni sulla Shraddha cioè (rito per i funerali, 10 giorni, 13 giorni, 6 ° mese e le 11 ½ cerimonie mese) e la sua connessione con Ekadashi.

Pujas Ekadashi e Shraddha

“La cerimonia della Shraddha (una preghiera per i defunti) delle oblazioni a un antenato non dovrebbe essere eseguita in coincidenza con una Ekadashi tithi. Quando la ricorrenza del tithi della morte ricade il giorno di Ekadasi, la cerimonia della shraddha NON si dovrebbe tenere in Ekadashi ma il giorno dopo (Dvadashi)”. – Sat Kriya Sara Dipika 151 Bhagavatam 7.14.23

SPIEGAZIONE
Il giorno della cremazione non dovrebbe coincidere con Ekadashi o Maha Dwadashi, in quanto i defunti andrebbero all’inferno secondo il Srila Jiva Goswami.
Srila Jiva Goswami ha riportato citazioni da molti shastra affermando che la cerimonia shraddha delle oblazioni agli antenati non dovrebbe essere eseguita nel giorno lunare di Ekadashi tithi. Quando il tithi della ricorrenza della morte cade il giorno di Ekadasi, la cerimonia shraddha NON dovrebbe essere tenuta su Ekadashi ma il giorno successivo, o Dwadashi.

Nel Brahma Vaivarta Purana è detto:
Se si esegue la cerimonia della shraddha delle oblazioni agli antenati nell’Ekadasi tithi, poi l’esecutore, gli antenati per i quali si osserva la shraddha e il Purohita (monaco o consulente spirituale della famiglia) che incoraggia tale cerimonia, vanno tutti all’inferno.
(ACBSP. Bhagavatam 07:14:23 – SPIEGAZIONE, estratto)

Garuda Purana Preta Khanda 8.3
Il Signore Vishnu ha risposto a Shree Garudaji: “Se entrambe le famiglie sono senza maschi,  le donne dovrebbero svolgere le esequie. Oppure il re può eseguire tutti i riti “.

Garuda Purana Preta Khanda 34,127
“È il figlio che dovrebbe fare il sapindana di suo padre, non il padre per il figlio. A causa dell’affetto il sapindana del figlio non dovrebbe essere fatta dal padre”.

Garuda Purana Preta Khanda 34. 132.133
“Per una persona senza figli, il fratello, il figlio del fratello o il discepolo possono fare il sapindana nel ruolo di sapinda”.
“Per tutte le persone senza figli, la figlia può eseguire sapindana supportata da un ritvij o Purohita”.

NOTA BENE (sintesi della postfazione di Narottam Das e Arjun Nandlal):
Ci sono variazioni tra organizzazioni spirituali diverse ma qui sono esposti solo consigli spirituali che si basano sulle Scritture. Grazie mille per aver trovato il tempo di leggere questo articolo. Spero che questo articolo vi aiuterà in qualche modo e prego che ti aiuti a apprezzare la bellezza e la notevole lungimiranza dell’antica cultura indù. Vogliamo educare tutti i lettori e demistificare il percorso dell’induismo (Sanatana Dharma). Non esitate a condividere questi articoli con gli amici e famiglia.
Jai Hind … Jai Shree Radha Krishna.
Compilato per l’elevazione del Sanathan Dharma da Narottam Das e Arjun Nandlal

Hare KRISHNA e Shanti a tutti 🙂 !!!

© 2017 Marco Giai-Levra

fonti:
http://www.dipika.org.za

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I cinque strumenti mentali YOGICI di SWAMI JOYTHIMAYANANDA

I cinque strumenti mentali YOGICI di SWAMI JOYTHIMAYANANDA
A cura di Marco Giai-Levra

Questi sono cinque strumenti, come cinque sono  gli  elementi che compongono l’universo materiale (Etere, Aria, Fuoco, Acqua e Terra), ed essi rappresentano anche il principio per una visione globale. L’elemento più sottile, quello che fà quasi da confine tra mondo materiale e spirituale è l’ETERE, detto anche SPAZIO o SPAZIO INFINITO.

Il maestro Vaidya Swami Joythimayananda, originario del Tamil (India del sud), è considerato un’autorità a livello mondiale nei campi dello Yoga e dell’Ayurveda, discipline apprese durante il suo lungo apprendistato in India.

SWAMI JOYTHIMAYANANDA

L’importante è capire che viviamo secondo il principio  dei  cinque  elementi,  perché noi siamo formati dai cinque elementi dell’universo: Etere, Aria, Fuoco, Acqua e Terra. Il corpo o veicolo materiale è formato da questi cinque elementi grossolani e da tre elementi più sottili: Mente, Intelligenza e Falso Ego. Questi ultimi riguardano i corpi mentali.

Charaka disse: «L’uomo è l’epitome dell’universo; ciò che è nell’universo è nell’uomo, ciò che è nell’uomo è nell’universo».

I CINQUE ELEMENTI DELLA NATURA MATERIALE E LE DITA DELLA NOSTRA MANO
Ciascuna delle nostre dita è associata ad un particolare Principio Cosmico Assoluto (Tattva). L’immagine qui sotto mostra la relazione tra ogni dito e il Principio Cosmico Assoluto associato.

5 elementi bhuta.jpg

Quando la coscienza divina fluisce dalla mano di una persona spiritualmente evoluta, l’energia proveniente da ogni dito sarà diversa, in quanto è modificato dall’ Elemento Cosmico Predominante predominante di quel dito. Di conseguenza, come il mignolo è associato con l’Assoluto Elemento Terra (Pruthvītattva), ha anche la maggior capacità di manifestare la Coscienza Divina relativa a quell’elemento. Il pollice è associato con l’Assoluto Elemento Etere (Ākāshtattva) e quindi ha la Coscienza Divina più manifesta in riferimento all’ Etere, con tutto quello che ne consegue.

I cinque elementi sono associati o legati alle dita della nostra mano, nel seguente modo:

  • Dito mignolo: elemento TERRA
  • Dito anulare: elemento ACQUA
  • Dito medio: elemento FUOCO
  • Dito indice: elemento ARIA
  • Dito pollice: Elemento ETERE o SPAZIO INFINITO

SWAMI JOYTHIMAYANANDA MANO

1) HO PAZIENZA
Dito: mignolo
Elemento: TERRA (Prithivî)
Rappresenta il corpo fisico, la morte

LITTLE FINGER

La Terra è il quinto ed ultimo elemento del cosmo presente nel microcosmo; la vita è possibile su questo pianeta perché la Terra mantiene tutte le sostanze viventi e non viventi sulla sua solida superficie. Nel corpo tutte le strutture solide – ossa, cartilagini, muscoli, tendini, pelle, capelli – sono derivate dalla Terra.

La Terra è collegata al senso dell’olfatto ed il suo organo è il naso.

La «vasta», la «estesa»: si tratta della terra e della sua personificazione come Dea. Secondo il Rig Veda questo termine indica, in particolare, uno dei due elementi che compongono il mondo fisico: la terra (Prithivî) e il cielo (Div) che a volte vengono indicati congiuntamente come Dyava-Prithivî.

Prithivî viene definita il grembo di Agni, il luogo in cui ha origine l’embrione della vita; è anche in questo senso che viene detta anche la Madre. Essa si trova in stretta connessione con la fertilità, per gli Dei Prithivî è Aditi, per gli agricoltori è Sita, per gli esseri viventi è la Terra.

La Terra – si afferma – è il giudice definitivo quando viene posta in dubbio l’innocenza o l’integrità di una persona. Lo stesso Buddha chiamò la Terra a testimoniare la sua integrità e la verità del suo insegnamento; è per questo che viene spesso raffigurato seduto mentre tocca la terra con la mano destra.

Dalla Terra sono creati tutti i corpi viventi organici, inclusi quelli del regno vegetale ed animale, incluso l’uomo. La Terra contiene anche le sostanze inorganiche che comprendono il regno minerale ed in questo modo dal grembo dei cinque elementi è generata tutta la materia.

I cinque elementi basilari esistono in tutta la creazione in un’infinita varietà di proporzioni: essi fanno parte della danza dinamica della creazione e si manifestano ed interagiscono in continuazione; il cambiamento di un elemento provoca ripercussioni sugli altri.

Nella membrana cellulare, ad esempio, sono presenti tutti gli elementi, ma la Terra è predominante, poiché fornisce la struttura alla cellula stessa. L’elemento Acqua predomina nel citoplasma, il liquido della cellula. I processi metabolici che regolano le cellule sono governati dall’elemento Fuoco. L’elemento Aria predomina nei gas delle cellule e lo spazio occupato dalla cellula rappresenta l’elemento Etere.

L’Âyurveda considera il corpo umano e le sue esperienze sensoriali come manifestazioni dell’energia cosmica espressa nei cinque elementi basilari. Gli antichi rishi percepirono che questi elementi ebbero origine dalla Pura Coscienza Cosmica. L’Âyurveda mira a mettere ogni individuo in grado di portare il complesso corpo/mente in perfetta relazione armonica con quella Coscienza.

Nello studio dell’Âyurveda è importante comprendere che «uno è in tutto e tutto è in uno» e sebbene gli elementi abbiano diverse caratteristiche, collaborano tra loro essendo sempre tutti presenti, anche se con dominanze diverse; essi hanno varie qualità che mantengono nell’uomo i processi di creazione, conservazione e trasformazione che corrispondono ai tridosha (i tre dosha o energie derivanti dalla combinazione degli elementi).

2) RESISTO
Dito: Anulare
Elemento: ACQUA (Jala)
Rappresenta le emozioni, il gusto della vita, la malattia

ring finger

L’Acqua è il quarto importante elemento nel corpo, si manifesta in tutte le secrezioni ed è assolutamente vitale per il funzionamento dei tessuti, degli organi e dei vari sistemi corporei; l’Acqua corporea è chiamata l’Acqua della Vita.

L’Acqua è collegata al gusto, il suo organo è la lingua – senza acqua la lingua non può gustare.

In quasi tutte le tradizioni del genere umano le acque occupano un posto speciale; sono l’elemento primigenio supra il quale tutto il resto riposa.

La loro prima funzione antropocosmica è la purificazione: ancora oggi è pratica quotidiana immergere idoli o oggetti nelle acque considerate sacre, per simboleggiare il ritorno alle origini, la regressione, la rigenerazione, una nuova nascita.

Le acque possiedono un carattere intermedio: non sono né aria né cielo, si trovano sulla terra ma vengono dal cielo, portano la vita ma possono anche essere letali, purificano ma possono anche essere fangose, scorrono sulla superficie ma anche in fiumi sotterranei.

Nella terra così come nell’individuo prendono le forme più diverse e hanno la libertà illimitata del divenire. Incorporando in sè tutte le virtualità, l’acqua diventa un simbolo di vita, ricca di germi: feconda la terra, gli animali, le donne.

Ricettacolo di ogni virtualità, fluida per eccellenza, sostegno del divenire, l’Acqua è paragonata o direttamente assimilata alla Luna. I ritmi lunari e acquatici sono governati dallo stesso destino, comandano la comparsa e la scomparsa periodica di tutte le donne, e danno al divenire universale una struttura ciclica. Lo spirito delle acque, l’Apam, rappresenta la fonte della vita; nel Rig Veda si dice che «Dalle acque è prodotto questo Universo». Le acque veicolano l’energia divina proprio come il sangue è il veicolo della vita umana.

3) EVITO DI CRITICARE
Dito: Medio
Elemento: FUOCO (Agni)
Rappresenta l’energia, la salute

MIDDLE FINGER

La sorgente del Fuoco e della luce nel sistema solare è il Sole; nel corpo umano la sorgente del Fuoco è il metabolismo: il Fuoco lavora nell’apparato digerente, in tutti i processi di trasformazione fisica e mentale e si manifesta come intelligenza.

Fuoco da sempre amico dell’uomo, il mediatore, il fuoco sacro e sacrificale e allo stesso tempo il fuoco che è il Sole, nelle cose che bruciano e nel cuore dell’uomo: ovunque lo stesso eppure sempre differente.

Agni come importante fenomeno naturale viene innalzato a divinità e l’idea di Agni nasce dal Sole ardente, che con il suo calore accende ogni cosa sia infiammabile. Viene dalle nuvole sotto forma di fulmine, è il portatore del fuoco. Viene raffigurato con una barba rossiccia, mascella quadrata e denti roventi. Il legno e il ghee sono i suoi cibi, brilla come il Sole che disperde l’oscurità della notte. Il suo sentiero è nero quando invade le foreste, e la sua voce è come il tuono del cielo. Così si pensa che il fuoco abiti non solo sulla terra, nel focolare o sull’altare, ma anche in cielo e nell’atmosfera, come il sole e l’aurora e come il fulmine tra le nubi.

Ben presto diventa un Dio supremo che si estende oltre il cielo e la terra e via via che il concetto si fa sempre più astratto, esso appare sempre più sublime. Agni assume quindi il ruolo di mediatore tra gli Dei e gli uomini ed è colui che tutti aiuta.

4) EVITO DI LAMENTARMI
Dito: Indice
Elemento: ARIA (Vâyu)
Rappresenta i pensieri, la creatività mentale

INDEX FINGER

L’Aria è l’elemento del movimento; contiene l’ossigeno che è di vitale importanza per tutti gli esseri viventi. Il suo senso è il tatto e l’organo di azione è la pelle; controlla tutte le attività del corpo: è responsabile di tutte le pulsazioni, delle azioni connesse con l’aria come la respirazione; tutti gli impulsi del sistema nervoso centrale sono governati dall’Aria corporea. La sua funzione è di rendere il corpo asciutto e leggero. La mente dominata dall’Aria è rajasica.

Nel Rig Veda il vento è denominato Vâta o Vâyu: la prima parola viene usata principalmente per l’elemento e la seconda per il Dio. Il vento è collegato alle acque primordiali, viene chiamato primogenito e viene proclamato di origine sconosciuta perché nessuno sa dove vada e da dove venga; lo si sente ma non lo di vede, è invisibile, può essere solo percepito e sentito, mai afferrato o compreso. Il vento possiede il dono della vita eterna, è il dispensatore del principio di vita, il seme della vita.

5) STO BENE
Dito: Pollice
Elemento: SPAZIO o ETERE (Âkâsha)
Rappresenta l’Anima, il Nirvana, la Liberazione, l’Illuminazione, la Libertà

THUMB FINGER

L’ETERE è’ l’elemento onnipresente che tutto pervade, è la dimora degli altri quattro elementi, è lo spazio che separa i differenti oggetti e ne permette la varietà ma differenzia anche le parti di uno stesso oggetto. Nel corpo rappresenta inoltre gli spazi vuoti, come ad esempio nel tratto intestinale, nei vasi linfatici e sanguigni, negli spazi intercellulari, nei polmoni.

L’udito è connesso con l’Etere e il suo organo di senso è l’orecchio. Non è dominato dagli altri elementi, ha movimento ma non ha gusto. La mente dominata dall’Etere è sattvica.

Etere o spazio è il primo degli elementi, è lo spazio, è il vuoto che permette alle cose di esistere e manifestarsi.

Secondo la tradizione i rishi (saggi, veggenti) percepirono che all’inizio il mondo esisteva in uno stato di coscienza immanifesto. Da quello stato di coscienza unificata si manifestarono sottili vibrazioni del primordiale suono cosmico AUM. Da quella vibrazione apparve il primo elemento, l’Etere.

Quest’elemento etereo quindi cominciò a muoversi ed i suoi movimenti sottili crearono l’Aria, che è Etere in azione. Il movimento dell’Etere produsse una frizione, ed attraverso quella frizione fu generato il calore. Particelle d’energia-calore si combinarono a formare intensa luce e da questa luce si manifestò l’elemento Fuoco. In questo modo l’Etere si manifestò come Aria, e fu lo stesso Etere che più tardi si manifestò come Fuoco. Attraverso il calore del Fuoco, certi elementi eterei si dissolsero e si trasformarono in liquidi, manifestando l’elemento Acqua, e quindi si solidificarono per formare le molecole dell’elemento Terra. Così l’Etere si manifestò nei quattro elementi di Aria, Fuoco, Acqua e Terra.

RIASSUNTO DELLE FORMULE-MANTRA
TRUCCO PER RICORDARSI: Per ricordare ed evocare questi strumenti mentali può essere utile richiamarli mentalmente  “a blocchi”, ad esempio:

  • HO PAZIENZA E RESISTO (dita mignolo e anulare)
  • EVITO DI CRITICARE E LAMENTARMI (dita medio e indice)
  • STO BENE !!! (dito pollice)

HAND OF MYSTERIES

CONSIGLI DALLA BHAGAVAD GITA
In riferimento a questi argomenti, nella Bhagavad Gita (Canto del Beato) Krishna (che si presenta come Dio o l’Essere Supremo in Persona) istruisce Arjuna suo amico e discepolo, su quello che si dovrebbe fare. Riassumendo le istruzioni di Krishna in formule facili da ricordare, esse si potrebbero trascrivere con questa formula mantrica:

  1. TOLLERO LA GIOIA E IL DOLORE
    oppure
    RIMANGO FERMO E RISOLUTO IN OGNI CIRCOSTANZA
  2. VEDO TUTTI INGLI ESSERI IN MODO EQUANIME, POICHÈ TUTTI SIAMO UNO
  3. HARE KRISHNA, HARE KRISHNA, KRISHNA KRISHNA HARE HARE
    HARE RAMA, HARE RAMA, RAMA RAMA HARE HARE

Nel primo mantra sono racchiusi i due mantra “HO PAZIENZA” e “RESISTO”.
Il secondo mantra contiene “EVITO DI CRITICARE e DI LAMENTARMI”.
Nel terzo mantra, oltre a i Santi Nomi di Dio, c’è il significato che risponde a “La FONTE INESAURIBILE DI OGNI FELICITÀ E SODDISFAZIONE”.

Hare KRISHNA e Shanti a tutti 🙂 !!!

© 2016 Marco Giai-Levra

fonti:

http://www.yoga.it/articoli/i-cinque-elementi-l-universo-in-noi/
http://www.spiritualresearchfoundation.org/

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IMPERSONALISMO, TU SEI DIO, DIO È “SOLO” UN OCEANO-MAGMA DI GRAZIA-AMORE-BEATITUDINE: ILLUSIONE SUPREMA!!!!

A cura di Marco Giai-Levra

Al giorno d’oggi è spesso diffusa la visione impersonalista di Dio, ossia quel punto di vista che riconosce solo l’aspetto impersonale del Signore ritenendolo addirittura l’aspetto originale, quindi l’unico reale.

Visto che Krishna che è Dio, dice “dei logici, Io sono la conclusione”, questo significa che siamo autorizzati ad usare la logica come strumento mentale per cercare di afferrare la Verità. E se facciamo un semplice ragionamento logico assumiamo che Dio per Sua definizione è Colui che non ha origine da nulla. Egli è Tutto e non ha bisogno di Nulla. E’ l’Essere Supremo, la Persona Suprema, è Eterno e Immutabile (era, è, sarà contemporaneamente, perchè la dimensione Spazio-Tempo non esiste nel mondo spirituale). Lui rivela Sè stesso nelle scritture sacre in tempi, luoghi e circostanze diverse, e in differenti modalità per essere dialogare in modo intellegibile per la forma mentale dei fruitori del messaggio divino.

Le Sue qualità sono eterne e infinite, e naturalmente così anche i suoi aspetti e le sue forme: tutto è senza limite, ossia non solo non ha mai fine, ma non c’è nascita, nè morte, nè origine per Lui.

Da questo si evince che ha infiniti aspetti e forme, il che significa che la “non-forma”, “l’Oceano di Energia” è senza dubbio reale e và onorato dai devoti, ma quello è solo uno dei Suoi innumerevoli aspetti. Nei “99 bei nomi di Allah”, citati nel Corano ad esempio, questi aspetti si traducono come: il Misericordioso, il Compassionevole, il Buono, il Potente, ecc.
Questi sono tutti attributi che si addicono ad un persona, non ad un magma impersonale. Inoltre proprio uno dei 99 nomi di Allah è “colui che plasma la forma”: pertanto come potrebbe mai la forma originale di Dio essere un Oceano di Energia impersonale senza forma, e poi creare in seguito le sue forme personali (cioè quelle di cui noi siamo ad immagine e somiglianza) senza possedere questa qualità??? Se qualcuno produce qualcosa che ha una certa qualità, si presuppone che egli abbia già tale qualità.

Quindi la conclusione logica è che Dio è una Persona, la Persona Suprema, e che noi siamo fatti a sua immagine  e somiglianza, come viene spiegato nella Genesi Ebraica, cioè nel Vecchio Testamento. Nella Bibbia viene ancora detto che Dio passeggiava a fianco di Adamo nel Giardino di Eden: un po’ difficile per un Oceano impersonale passeggiare a fianco di  un uomo in un giardino!

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Vishnu il Dio supremo nell’induismo il cui nome significa “quello che Tutto pervade” ha infatti una forma personale, umanoide con quattro braccia. E Krishna il Dio che ha emanato l’aspetto di Vishnu secondo i Vaishnava ha un aspetto umano.

Ma perchè allora nonostante queste facili considerazioni logiche và di moda considerare vero solo l’aspetto impersonale di Dio e falso quello che ha una forma di persona?

La risposta è semplice: INVIDIA SOLTANTO! Di chi??? Invidia verso Dio, l’Essere Supremo, l’Altissimo, l’Elyon dell’Antico Testamento della Bibbia.

Questo è il sentimento che ci ha fatto incarnare per la prima volta: “Perchè Lui si e io no? Perchè devo godere sempre insieme a Lui e con Lui, io adesso voglio provare a godere dei sensi in modo indipendente da Lui….”

Puff…. Accontentati immediatamente: siamo intrappolati e condizionati dal corpo materiale e dal karma che generiamo probabilmente da migliaia di anni, siamo qui letteralmente imprigionati e non riusciamo a liberarci. Questo avverrà fino a che con sottomissione e con tono dimesso, ci arrenderemo definitivamente a Dio, la Persona Suprema.

Sono assimilabili al concetto di impersonalismo anche le visioni New Age e altre ancora, quelle che promuovono solo “il Tuo Dio interiore”, in quanto l’invidia verso l’Essere Supremo è tale, che questi demoni e falsi spiritualisti non riescono a concepire di abbassare la testa, sottomettersi e svolgere il nostro eterno dovere: SERVIRLO!
Il rapporto che abbiamo con Dio è eterno e di eterna beatitudine, perchè solo servendolo possiamo godere anche noi. Lui ama i suoi devoti più di ogni altra cosa e desidera soddisfarli in tutto, in base alla devozione con cui lo hanno adorato.
Se una mano serve la bocca ne gode anch’essa, al contrario se si rifiuta di portare il cibo alla bocca perchè invidiosa della capacità di gustare, perisce la bocca, il corpo intero e quindi la mano stessa.

Riporto qui di seguito il dialogo tra Sua Divina Grazia Bhaktivedanta Swami A. C. Prabhupada e i suoi discepoli, avvenuto nel settmebre del 1975 a Vrindavana in India.

Srila Prabhupada

Srila Prabhupada

Srila Prabhupada: Sia gli esseri viventi sia Krishna sono pieni di coscienza. La coscienza di un essere vivente è dentro di lui e la coscienza di Krishna si diffonde ovunque. Questa è la differenza.

Discepolo: I mayavadi [gli impersonalisti] dicono che quando diventeremo liberati, anche noi ci diffonderemo ovunque. Ci fonderemo nel Brahman e perderemo la nostra identità individuale.

Srila Prabhupada: Questo significa che ti dimenticherai di tutto. Comunque piccola sia la coscienza che avevi, essa non esisterà più.

Discepolo: Ma comunque quello che dimenticheremo è solo illusione.

Srila Prabhupada: Se questa è la liberazione, allora lascia che ora ti uccida. Ti dimenticherai di tutto – la liberazione. [Risate] [Un passante canta in hindi] Questa è la liberazione – egli canta: “O mio Signore Krishna, quando mi abbandonerò ai Tuoi piedi di loto?” Questa è la liberazione. Come un bambino che si abbandona totalmente ai propri genitori – egli è liberato. Non ha ansietà. È fiducioso: “Oh, I miei genitori sono qui. Qualunque cosa facciano va bene per me. Nessuno può farmi del male.”

Discepolo: Gli impersonalisti dicono che la liberazione libera da ogni sofferenza.

Srila Prabhupada: Sì, ma se sei pieno di ansietà, dov’è la tua liberazione?

Discepolo: Dicono che può essere raggiunta se diventiamo uno con il Supremo.

Srila Prabhupada: Krishna è la coscienza suprema. Se perdi la tua coscienza, come puoi diventare uno con Lui?

Discepolo: Bene, non è esatto dire che perdiamo la nostra coscienza, ma che ci fondiamo nella coscienza suprema.

Srila Prabhupada: Questo significa che vuoi diventare Dio, ma perchè ora sei differente da Dio?

Discepolo: È il mio lila [il mio divertimento].

Srila Prabhupada: Se questo è il tuo lila, allora perché ti sottoponi a così tante austerità per raggiungere la liberazione?

Discepolo: Il punto è che la coscienza suprema non è incarnata, mentre ora noi siamo incarnati. Perciò, quando otterremo la coscienza suprema, anche noi non saremo più incarnati.

Srila Prabhupada: Ma come hai fatto ad incarnarti se sei il Supremo? Che cosa ti ha fatto incarnare? Non ti piace essere incarnato – il corpo dà molta sofferenza – perciò vuoi la liberazione. Ma chiunque ti ha fatto incarnare, Egli è il Supremo. Non sei tu il Supremo.

Discepolo: M’illudo, cosicché posso provare il piacere di essere liberato.

Srila Prabhupada: Perché un qualsiasi uomo sano di mente si metterebbe in una posizione in cui sarà ripetutamente preso a calci dalla natura materiale sotto forma di nascita, vecchiaia, malattia e morte? Qual è il divertimento?

Discepolo: Senza sofferenza, come puoi sperimentare il piacere?

Srila Prabhupada: Allora lascia che ti prenda a calci e quando smetto puoi sperimentare il piacere.

Discepolo: L’idea è che dopo aver sperimentato la sofferenza in questo mondo, la liberazione sarà molto dolce.

Srila Prabhupada: Ma perché c’è la sofferenza? Se sei supremo, perché ci sono sofferenze di tutti i tipi per te? Che cosa è questa sciocchezza: “La sofferenza è il mio lila”?

Discepolo: È sofferenza solo per coloro che non capiscono di essere supremi. Essi sono gli unici a soffrire, non io.

Srila Prabhupada: Allora sei come i maiali e i cani. Essi non capiscono che questa è sofferenza, ma noi sì. Perciò i mayavadi sono mudha, sciocchi e mascalzoni, che non sanno cos’è la sofferenza e cos’è il piacere. Mudho ’yam nabhijanati mam ebhyah param avyayam. Krishna dice: “Gli sciocchi e i mascalzoni non sanno che Io sono il Supremo.” Perciò dopo molte vite trascorse a soffrire e a parlare di ogni genere di sciocchezze, la persona che possiede la vera conoscenza si arrende a Krishna (bahunam janmanam ante jñanavan mam prapadyate). Questa è conoscenza. Quando si raggiunge questa consapevolezza, “ho solo sofferto e ho cercato d’illudermi con giochi di parole”, allora ci si arrende a Krishna.

Discepolo: Quindi la filosofia mayavada è veramente la suprema illusione?

Srila Prabhupada: Sì. Mayavadi bhasya shunile haya sarva-nasha: “Chi segue la filosofia mayavada è finito.” È condannato, rimarrà assorbito in quella falsa filosofia e non sarà più capace di accettare la vera filosofia. I mayavadi sono degli offensori, quindi rimarranno eternamente nell’ignoranza e penseranno di essere Dio. Essi predicano pubblicamente: “Perchè pensi di essere colpevole? Tu sei Dio.”

Discepolo: I cristiani hanno il concetto del peccato. Quando i mayavadi si recarono in America, dissero ai cristiani: “Dimenticate questa idea di peccato, Qualsiasi cosa facciate, va bene, perché siete Dio.”

Srila Prabhupada: Ai sacerdoti cristiani non piacque la filosofia mayavada. I mayavadi erano atei, più dei buddisti. I buddisti non accettano l’autorità vedica, perciò sono considerati atei, ma questi mascalzoni di mayavadi accettano i Veda e predicano l’ateismo. Pertanto sono più pericolosi dei buddisti, che, sebbene si supponga siano atei, adorano Buddha, un’incarnazione di Krishna, quindi un giorno saranno liberati. I mayavadi invece non saranno mai liberati. Nella Bhagavad-gita [18.66] Krishna ci rassicura: “Abbandonati a Me e Io ti libererò da tutti i pericoli.” Noi accettiamo Krishna. Questo è tutto. Il nostro metodo è molto facile.

Il bambino cerca di camminare, ma non ne è capace e cade. Il padre dice: “Mio caro figlio, prendi la mia mano.” Allora il bambino è salvo. Questi mayavadi si oppongono al verdetto di Dio. Dio dice: “Gli esseri viventi sono parte integrante di Me” e i mayavadi dicono: “Io sono Dio.” Questa è stupidità. Se fossero uguali a Dio, perché Dio direbbe: “Abbandonati a Me?” Essi non sono Dio, sono semplicemente dei mascalzoni che proclamano di essere uguali a Dio perché non vogliono arrendersi a Lui. Quindi questa conoscenza – che “devo sottomettermi a Dio” – la otteniamo solo dopo moltissime nascite. Allora abbandoniamo quegli sciocchi giochi di parole e otteniamo la vera liberazione nella coscienza di Krishna.

Marco Phoenix Giai-Levra

Le donne subordinate agli uomini nell’induismo: esistono nelle sacre scritture rivelate delle ragioni che riguardano la meccanica grossolana e sottile del corpo materiale femminile e del suo funzionamento specifico

LE DONNE SUBORDINATE AGLI UOMINI (INDUISMO, ISLAM E ALTRE RELIGIONI)
A cura di Marco Giai-Levra

Riporto qui la domanda di uno studente, la risposta di Sankarshan Das Adhikari e alcune precisaziondi dell’utente VRK. Uno studente fà una domanda su questo scottante argomento al suo guru che è un devoto di Krishna, Sankarshan Das Adhikari.

In realtà l’argomento è scandalizzante o scottante solo per chi è materialista e si identifica con il proprio corpo e il proprio falso ego, come verrà descritto qui di seguito. A livello basico è sempre e solo un sentimento di invidia, lo stesso tipo di sentimento invidioso (allora rivolto a Dio) che ci ha indotto a scegliere di incarnarci nell’universo materiale la prima volta, lasciando il posto eterno e spirituale dal quale proveniamo e rimanendo imprigionati e condizionati dai vari corpi che di volta in volta rivestiamo, di qualsiasi genere: maschile, femminile, pianta o animale. Secondo il nostro karma continuiamo a cambiare corpo o veicolo materiale, fino a quando riusciremo a liberare l’Anima per sempre e a tornare dall’Essere Supremo Eterno, Dio.

Quotes-by-Srila-Prabhupada-on-Light-Of-The-Soul

Dal punto di vista spiritualista (soprattutto nell’induismo) siamo tutti Anime individuali condizionate, reincarnate in questo universo materiale, e solo temporaneamente rivestiamo degli involucri o veicoli materiali di tipo maschile o femminile. Ogni tipo di veicolo ha le sue caratteristiche fisiche, mentali, ormonali, percettive, intellettive, ecc. I veicoli hanno caratteristiche diverse e non sono affatto tutti uguali. Essi hanno diverse qualità a livello di percezione spazio temporale, emotivo, sentimentale, intellettivo (nessuna di queste caratteristiche sono spirituali, ma sono tutte materiali grossolane oppure più sottili).

Quindi lo spiritualista è consapevole di essere un’Anima che riveste un corpo: non un uomo!!! Non una donna!!! Non un animale!!! Non una pianta!!! La mente e l’Ego fanno parte del corpo, sono i suoi elementi più sottili. Ma non sono Anima e non sono Spirito. Anima e Spirito sono sinonimi e possono essere considerati la stessa cosa. Noi siamo in realtà solo  Anima o Spirito. L’insieme di Anima e Corpo-Mente è un essere umano. Ma noi non siamo questo in realtà. Il corpo-mente è solo un vestito, o una macchina che viene guidata, ma che ci condiziona pesantemente e ci intrappola in questo universo materiale illusorio.

Pensare di essere “animalisti, femministe, maschilisti”, e molti altri “ismi”, oltre che suonare ridicolo, significa essenzialmente identificarsi con il proprio corpo, e questo fà di una persona un materialista, piuttosto che uno spiritualista, che ne sia consapevole o meno. Non siamo uomini, donne, animali o piante, ma siamo Anime temporaneamente vestite in quel modo.

E’ soltanto un sentimento più o meno consapevole di invidia pensare: “ma perchè lui si e io no??”.
Significa soltanto essere materialisti l’identificarsi con i propri corpo e falso ego!!
NOI NON ABBIAMO NIENTE A CHE FARE CON QUESTI ELEMENTI PERCHE’ IN REALTA’ SIAMO UN’ANIMA INDIVIDUALE ETERNA O SPIRITO!!!!

Occuparsi di questioni temporali, manifestazioni e lotte per i diritti “del proprio vestito temporaneo” del momento è stupido agli occhi dello spiritualista, il quale sà che non ha nulla a che fare con tutto questo, in quanto egli è Anima Eterna individuale e immutabile, frammento infinitesimale di Dio, la Persona Suprema.

I diritti delle donne, degli animali, o di qualsiasi altra cosa suona alle orecchie dello spiritualista evoluto come se si parlasse dei “diritti delle magliette verdi e delle camice rosa o beige”. Questo non significa che con questa visione si giustificano abusi e soprusi: ognuno è responsabile delle proprie azioni e riceverà sempre una reazione uguale a ciò che ha compiuto. La vittima è stato carnefice, e il carnefice è stato vittima. Questo ping-pong terminerà quando la parte in vantaggio, il carnefice applicherà il “perdono” che predicava il Cristo.

Ma certo non bisogna identificarsi con il corpo e l’ego (il personaggio temporaneamente impersonato in questa vita) e occorre capire la vera “natura di ogni corpo materiale” che sia umano, maschile, femminile, animale o vegetale, con l’aiuto della saggezza divina emanata dalle scritture sacre rivelate (i Veda indiani, la Bibbia, il Corano: queste rivelazioni sono Dio stesso, perchè sono il Verbo della Bibbia, il suono trascendentale, la sillaba OM dei mantra vedici che crea gli universi, e nessuna esprime principi contraddittori con le altre verità rivelate, ma tutte portano alla liberazione dell’Anima). L’anima individuale che guida il corpo è dello stesso tipo, ma ha un’evoluzione spirituale differente. Quello che cambia la Coscienza che Egli ha di Dio, l’Essere Supremo.

ANIMA

Nella saggezza vedica queste questioni sono sviscerate nei minimi dettagli, mentre in altre rivelazioni come quella islamica ad esempio viene detto solo cosa bisognerebbe fare, ma non ne viene rivelato il motivo. Questo è consono alla forma-mentis islamica, cioè quella di devoti che si sottomettono a Dio (Allah), senza porsi nessuna domanda. La parola Islam significa infatti “arrendersi a Dio”, quindi questa è la loro caratteristica più nobile. La conseguenza negativa invece è che molte persone non capiscono, fraintendono, deformano, distorcono le istruzioni originali rivelate dall’Arcangelo Gabriele, il mentore intermediario e interlocutore con il Profeta Maometto (Pace su di lui).

Tornando all’argomento dell’articolo riporto domanda  di uno studente e risposta di Sankarshan Das Adhikari.
DOMANDA di uno studente al guru:

Le donne subordinate agli uomini

La prego di accettare i miei umili omaggi,
Tutte le glorie a Srila Prabhupada.

Ho letto che secondo la cultura vedica la femmina deve essere subordinata agli uomini. I miei amici non sono d’accordo. Trovano questo difficile da capire. Essi ritengono che il rispetto dovrebbe essere da entrambi i partner in un rapporto, il che è vero. Ho capito da un po’ della nostra letteratura (vedica) che la donna dovrebbe essere subordinata all’uomo. Come posso aiutare questi amici a capire questo concetto?

Il tuo studente

RISPOSTA di Sankarshan Das Adhikari: Uomini e Donne subordinati gli uni agli altri
Nella cultura vedica gli uomini (i buoni devoti praticanti) adottano una posizione molto responsabile nel dare un servizio di prima classe alle donne da sempre, vigilando che siano adeguatamente onorate e che non vengano mai abusate. Quando le donne sperimentano come vengono così amorevolmente servite dagli uomini esse gentilmente, naturalmente, e con entusiasmo ricambiano gli uomini servendoli in cambio.

Così in realtà gli uomini si subordinano alle donne proprio come un figlio serve con amore e protegge la madre, e le donne si subordinano agli uomini proprio come una madre prende amorevolmente cura di suo figlio.

In breve, la cultura vedica si basa sul principio della subordinazione. Tutti si subordinano il loro amore a Krishna, al guru, ai devoti di Krishna, e anche ai non-devoti, dandoli la Coscienza Krishna (Coscienza di Dio, NdT).

Sankarshan Das Adhikari

L’utente RVK precisa ulteriormente
Sankarshan Prabhu ha come sempre dato una meravigliosa risposta. Vorrei aggiungere alcuni punti qui.

Potete fare i vostri amici capire qualcosa solo se è stato capito. Condanne da realizzazioni danno la capacità di convincere. La domanda che avete chiesto e la sua risoluzione è fondamentale per la missione della Sampradaya (tradizione di successione disciplica spirituale, NdT) nel nostro mondo moderno.

La subordinazione delle donne non significa inferiorità delle donne: una confusione da risolvere categoricamente!
Uomini e donne hanno ruoli precisi da svolgere nella missione e servizio al Signore. Quello che può fare una donna, un uomo non può e viceversa. Essi dovrebbero completarsi a vicenda. Questo è il matrimonio: una simbiosi, non è parassitismo.
Perché la Terra è sferica e non cubica?

Perché il prato è verde e non rosso?

Perché l’acqua è liquida e non solida?

Si tratta della Natura (Prakriti, NdT) con cui vengono creati.

Perché la natura delle donne è adatta a subordinarsi (la Natura del corpo femminile, NdT)?
Questa è la Natura della creazione di un corpo femminile. [E’ spiegato che il principio femminile è un principio lunare-passivo, al contrario del principio solare-attivo maschile, NdT].

In realtà, C’E’ UN SOLO MASCHIO (per sua Natura quindi dominante, NdT): Krishna (Dio, Allah, YHWH, ecc. tutte le altre emanazioni e rivelazioni divine, NdT), E TUTTA LA CREAZIONE MATERIALE E SPIRITUALE E’ DI SESSO FEMMINILE. QUESTO PERCHE’ TUTTI E TUTTO SONO SUBORDINATI A LUI (L’ETERNO, IL NON-NATO, COLUI CHE NON HA ORIGINE DA NULLA E NON HA BISOGNO DI NULLA, NdT).

Il corpo umano ha il solo scopo di realizzare Dio, soprattutto l’uomo (un’Anima temporaneamente incarnata in un corpo maschile, NdT).

All’Anima che ha (sviluppato nelle vite precedenti, NdT) molti più desideri materiali è stato dato un corpo di donna, in quanto si tratta di una persona che ama più di altre la Passione (3 sono le influenze materiali o guna: Virtù, Passione e Ignoranza, che influenza ogni azione, NdT).

indianwomen

Le donne sono naturalmente inclini ad essere attaccate al loro corpo e a tutte le relazioni che ci sono con esso.
Sono molto interessate a vestirsi bene e si decorano con ornamenti.

Non amano fare le austerità o le penitenze, n
é hanno la forza di effettuare molte tapasya (austerità, NdT), a causa del fatto di essere fisicamente più deboli rispetto agli uomini, e sono disturbate dai cicli mensili, ecc.
Danno priorità alle emozioni ponendole prima dell’intelletto, e si abbatteno sotto la pressione emotiva, a causa di essere  condizionate dalle vite passate, attaccate a molti desideri.

Rinuncia o sannyas non è pertanto raccomandato per loro.

Subiscono molto l’influenza dalla Passione e dall’Ignoranza (Rajo-Guna eTamo-Guna, si tratta di 2 di 3 delle influenze materiali dell’universo materiale: Virtù, Passione, e Ignoranza, NdT).

Questo è il motivo per cui le donne non hanno la rappresentanza brahminica.
Le donne hanno anche forti tendenze per cui possono anche essere molto crudeli, addirittura con i propri figli. L’aborto è un ritratto forte di questa realtà. Bhaktisiddhanta Saraswati Thakura ha detto che anche se una donna prende per la Coscienza di Krishna, è difficile per lei raggiungere a una piattaforma molto alta (è tuttavia possibile che ci siano tutte le eccezioni del caso, NdT).
Le scritture quindi non consigliano l’indipendenza per le donne (non essendo una caratteristica lunare-passiva, NdT). Questo perché il Purusha (Dominatore, pricipio attivo-solare-maschile-fecondatore, NdT) può stare senza Prakriti (Natura, Ndt), ma Prakriti ma non può esistere senza Purusha. Grandi devote come Mirabai (Merta, 1498 – 1547, è stata una poetessa e mistica indiana del periodo Moghul, NdT) sono eccezionalmente rare.

BvB - cartoon

La ribellione delle moderne ragazze e donne all’antica saggezza è un fatto sufficiente per corroborare questa verità. Si ribellano a causa del falso ego (il primo grave errore è quello di pensare di essere delle donne e identificarsi con il proprio corpo, quando si tratta solo di un involucro temporaneo, NdT). La ribellione di una donna contro la sua Natura (contro le caratteristiche tipiche del suo temporaneo veicolo o involucro materiale, NdT), porta solo a sperimentare diversi stadi e stati di miseria. Ad esse non piace la subordinazione, nè essere controllate. Gli uomini non amano umiliare se stessi trasformandosi in donne e costringendosi a presentare una Natura che non è quella caratteristica (del loro involucro temporaneo, NdT).
Così, per queste e molte altre ragioni, le donne dovrebbero essere subordinate, ma si badi bene, NON considerate inferiori.
Esse dovrebbero sposare dei devoti di prima classe qualificati, e vivere felicemente. Se il marito non è di prima classe, la donna non è ispirata ad essere di prima classe anch’essa ogni volta che alza lo sguardo a lui.
Se lui è eccellente, lei sarà portata a dare tutto per lui.
Pertanto e in questo senso, una donna raggiunge la liberazione attraverso il marito, che si presume essere un devoto di prima classe e che si prende la responsabilità di condurre alla liberazione i suoi dipendenti (famiglia, moglie e figli, NdT). Siccome lei non può capire le scritture da sola (mette e preferisce sempre i sentimenti rispetto all’intelletto e alla logica, NdT), ha bisogno di qualcuno che la guidi di conseguenza. Così il marito diventa il suo guru e deve rimanere così. Lui è un esempio vivente per il suo quotidiano.

[Servendo un devoto del Signore equivale a servire Lui stesso, in quanto nelle scritture Krishna dice, mad-asraya: “Prendete rifugio in Me o nel Mio devoto”, NdT]

Detto questo, le scritture esaltano anche delle grandi devote, e ce ne sono diverse. Quindi, pensare che le scritture declassano la donna, è sbagliato (in questo modo modo si offende anche Dio, perchè non c’è differenza tra l’Eterno e Unico Dio e il suo Verbo emanato come rivelazione divina, NdT). In ogni caso, è meglio accettare la posizione spirituale e materiale e lavorare da lì nel modo corretto. Uomo o donna non è di alcuna importanza; ciò che conta è servire il Signore. Dopo tutto questo arriverà la fine della nostra permanenza su questo pianeta, quindi viviamo gloriosamente, senza essere ostacolati dal nostro corpo e dalla sua accettazione o dal rifiuto da parte di persone materialiste. Krishna mi ha accettato, perché mi dovrei preoccupare ancora per la mia brutta maschera?

C’è molto da dire in merito su questo argomento e ancora rimane oggetto di controversie. Dopo tutto, questa è l’età della  discordia (Kali Yuga, Età del Ferro, del caos e della Discordia, iniziata 5000 anni fa e che avrà termine tra 427.000 anni, NdT). Spero che questo risponda alla tua domanda e che convinca anche i tuoi amici.

Hari Hari !!!
VRK


Fonte: http://forum.iskcondesiretree.info/viewtopic.php?f=44&t=500&start=0