marcogiailevra

Libero ricercatore indipendente su salute, longevità, ehretismo, crudismo, fruttarianismo, sungazing, nutrimento pranico.

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CHE COS’E’ UN FRUTTO?

CHE COS’E’ UN FRUTTO?

Che cos’è un frutto?

a cura di Marco Giai-Levra, 24/02/2012

Abstract e conclusioni

Raccogliendo diverse informazioni su che cosa sia un frutto e su quale scopo abbia la sua esistenza, emergono i seguenti punti:

  • Con la parola “frutta” si raggruppano comunemente vari tipi di frutti commestibili
  • Il frutto consiste nella polpa vegetale edibile più o meno succosa che avvolge i semi
  • Il significato biologico del frutto è fornire protezione, nutrimento e mezzo di diffusione al seme che contiene

apple fruit

Per frutti commestibili si intendono tutti quei frutti che presentano una o più delle seguenti caratteristiche:

  • masticabili e digeribili senza problemi quando maturi, crudi e sconditi; in secondo luogo una caratteristica aggiuntiva e secondaria potrebbe essere anche l’accessibilità alla polpa (ad esempio una mela è più accessibile di un ananas). I legumi ad esempio non sono commestibili crudi e quindi sono da considerarsi non-adatti all’uomo (così come i cereali e i grani, anche se queste specie non sono frutti).
  • appetibilità per l’apparato sensoriale umano, quindi gradevolezza per il senso del gusto della polpa, il profumo o la fragranza scaturita dalla buccia o dalla polpa (come nei frutti dell’orto maturi ad esempio), nonché i colori vivaci e accattivanti che sono in grado di attirare l’attenzione (ciò che la pianta vuole per cercare di far disperdere i semi racchiusi nei suoi frutti)

Si potrebbe a questo proposito creare anche una scala di valori relativi a un “indice di commestibilità”.

Se è vero, come lo è, che il frutto consiste nella polpa vegetale edibile più o meno succosa che avvolge i semi sono da considerarsi frutti a tutti gli effetti tutti i frutti dell’orto che presentano tale caratteristica. Pertanto sono frutti: pomodori, zucca, peperoni, limone, cetrioli, zucchine, karelas, okra o gombo. Anche l’avocado è da considerarsi un frutto in quanto soddisfa questa caratteristica. Non sono invece da considerarsi frutti ad esempio: carote, patate, aglio, cipolle, ecc., così come non lo sono noci e semi.

Se è vero, come lo è, che il significato biologico del frutto è fornire protezione, nutrimento e mezzo di diffusione al seme che contiene, in quanto l’unico interesse della pianta consiste nel cercare di perpetuare la specie, disperdendo o meglio facendo in modo che vengano dispersi i suoi semi. Posto che le caratteristiche biologiche e anatomiche dell’uomo sono quelle di un frugivoro, l’essere umano ha un ruolo specifico, conferitogli dalla natura: disperdere i semi dei frutti, in cambio del nutrimento che trae dalla loro polpa.

Lo scopo della pianta consiste nel fatto che i suoi semi vengano dispersi nella terra, tramite feci oppure coltivazione, da parte degli animali che hanno le caratteristiche adatte per espletare questa funzione.

La natura a questo scopo rende appetibili (maturi e senza condimento) i frutti alla tal specie che può disperdere i semi nel migliore dei modi. Ad esempio buccia e parti dell’avocado sono altamente tossici e velenosi per numerosi animali: questo avviene perchè è destinato a un animale che con le sue mani può trasportare il suo grosso seme lontano dall’albero. Infatti per noi uomini è delizioso (almeno per me lo è), come come avviene per il mango. Ad esempio, per i cani sono altamente tossici uva, uva passa, macadamia, cachi e avocado.

Il peperoncino brucia perchè non è destinato a noi (è praticamente un veleno, anche se può essere usato come medicinale: sicuramente non è un cibo per l’uomo): “Gli uccelli, al contrario dei mammiferi, non sono sensibili alla capsaicina, poiché questa sostanza agisce su uno specifico recettore nervoso che gli uccelli non possiedono. A ragione di ciò i peperoncini costituiscono il cibo preferito di molti volatili… In cambio gli uccelli spargono i semi della pianta sia mentre consumano i frutti, sia attraverso le feci, poiché questi semi riescono a oltrepassare l’apparato digerente inalterati. Si pensa che questo tipo di relazione abbia promosso l’evoluzione dell’attività protettrice della capsaicina. È infine interessante notare come agenti chimici usati per dare un sapore di uva a bevande come la “grape soda” (bevanda frizzante al gusto di uva) diano negli uccelli un effetto simile a quello che la capsaicina dà agli esseri umani.”

Quindi una buona pratica potrebbe essere quella di conservare quanti più semi possibile dei vari frutti di cui si mangia la polpa, per poi un giorno disperderli nell’ambiente o trasformarli in piante ornamentali, in modo da restituire alla natura ciò che si è preso. Io cerco di farlo abitualmente, se possibile.

I semi sono fatti per dare la vita e dalla natura sono stati progettati per questo preciso motivo. Non sono stati creati per essere un nutrimento. Ne consegue che non sono neanche salutari, in quanto l’alto tasso proteico acidifica l’organismo umano, mentre invece dovrebbe servire al seme come combustibile naturale per avere la forza di schiudersi al momento giusto, anche secoli dopo (hanno ottenuto una pianta di datteri di 2000 anni fa, facendo germogliare adesso i semi). Personalmente se mangio l’anguria cerco di sputare tutti i semi, anche perchè quando successo accidentalmente di averne rotto qualcuno con i denti, il gusto amaro era terribile; stessa cosa dicasi per l’uva fresca ad esempio. Se accidentalmente mastico un seme di mela, il gusto in bocca è rovinato.

Questo discorso si riverisce soprattutto alle noci, in quanto il frutto a guscio (che poi non è un frutto ma un seme) è stato progettato per germogliare con tutta la sua unicità (una noce=un seme, mentre un kiwi=moltissimi semini).

Diverso è il discorso per kiwi e pomodori, dove sulla grande quantità di semi, molti non vengono masticati ed escono indenni nelle feci degli animali che li mangiano. Anche perchè in questo caso si sta mangiando la polpa e non i semi, come invece succede nell’ingerire mandorle e noci. Non mangiando i semi, in generale, si contribuisce a perseguire lo scopo di vita della pianta e si espleta la funzione che ci è stata assegna dalla natura. G­­­li uccelli che mangiano i semi, poi li disperdono con le feci, senza distruggerli.

Ma torniamo al topic:

D: CHE COS’E’ UN FRUTTO?

R: Il “frutto” in termini botanici è il prodotto della modificazione dell’ovario a seguito della fecondazione. L’ovario è una parte del gineceo che contiene gli ovuli da fecondare e ne costituisce la parte inferiore. Il gineceo, anticamente chiamato anche pistillo (lat. pistillum: mano del mortaio), è la parte femminile dei fiori nelle piante angiosperme.

Il significato biologico del frutto è fornire protezione, nutrimento e mezzo di diffusione al seme che contiene.

Nel linguaggio comune ed in cucina, normalmente, per frutta si intendono alcuni tipi di frutti botanici, ad esempio:

  • le drupe: pesche, ciliegie, albicocche;
  • l’esperidio degli agrumi;
  • alcune bacche o loro modificazioni, come gli acini d’uva, i cocomeri ed i pomodori;
  • i pomi: mele, pere.

Con la parola “frutta” si raggruppano “comunemente” vari tipi di frutti commestibili compresi alcuni che non sono, botanicamente parlando, propriamente frutti come le pomacee (mele e pere): queste ultime sono invece nella pratica dei frutti a tutti gli effetti, in qualunque tradizione culturale, al di là delle classificazioni botaniche che come tutte le teorie sono sucettibili di diversi cambiamenti nel corso del tempo. Esistono poi sono le polpose (pesche, albicocche, prugne, ciliegie e susine) , mentre nelle regioni a clima mediterraneo si coltivano anche gli agrumi (limoni, arance e mandarini) e la frutta in guscio (noci, nocciole e mandorle), che non è in realtà un frutto ma si tratta di semi (cioè quello che si mangia, si mastica e si digerisce è il seme e non la polpa, che è assente).

Normalmente, in base al tipo di uso che se ne fa nell’alimentazione, si definiscono “frutta” alcune specie commestibili (che frutti non sono, come le noci ad esempio), escludendone altre come pomodori, peperoni, cetrioli (che invece sono frutti a tutti gli effetti, cioè polpa che racchiude i semini).

I tempi di maturazione sono diversi e questo fatto permette di avere polpose in estate, agrumi in inverno, pomacee nelle stagioni intermedie.

Quindi è un frutto tutta la polpa vegetale più o meno succosa che avvolge i semi.

La botanica suddivide i frutti in “veri frutti” e “falsi frutti”, ma questa divisione è dettata più che altro da una necessità di classificazione della biologia delle forme di vita vegetale. E’ da notare che le diverse classificazioni non sono considerate valide da tutti gli studiosi. Ad ogni modo per completezza di argomento riporto le definizioni:

  • Vero frutto: secondo la definizione “classica”, il vero frutto deriva dalla sola trasformazione dell’ovario del fiore che si modifica profondamente.
  • Falso frutto: se invece i frutti non derivano esclusivamente dallo sviluppo dell’ovario ma alla loro formazione partecipano anche altre parti del fiore si parla più correttamente di falsi frutti.

VERI FRUTTI

I veri frutti si suddividono in:

  • frutti secchi in cui a maturità tutti gli strati hanno scarsi parenchimi e un contenuto di acqua piuttosto basso; il pericarpo può quindi essere duro, papiraceo o legnoso;
  • frutti carnosi in cui la consistenza dei diversi strati è carnosa in quanto ricchi di parenchimi che trattengono una percentuale d’acqua notevolmente alta.

I frutti secchi si dividono in:

  • follicoli: elleboro, aquilegia, ecc.
  • legumi: fagioli, piselli, fave, araghidi, soia, lenticchie, ecc.
  • lomenti: modificazioni del legume
  • silique: crucifere
  • capsule: tabacco, tulipano, papavero, ecc.
  • acheni: betullacee, ecc.
  • sàmare: acero, ecc.
  • cariosside: graminacee, ecc. nucule: nocciolo, castagno, ecc.

Di tutti questi gli unici che sono commestibili sono le nucule e, previa trasformazione chimica tramite cottura, i legumi. Quindi si può concludere che i frutti definiti dalla botanica come secchi non sono adatti all’essere umano, in quanto non sono commestibili allo stato naturale, oppure sono velenosi o tossici. Infatti anche se le castagne e le nocciole sono commestibili allo stato naturale, esse sono altamente acidificanti per il PH sanguigno umano; è da notare come si facciano spesso al forno o tostate per renderle più gradevoli al palato (un altro segno che le classifica come cibo non o poco adatto all’uomo).

Un ulteriore diramazione (non considerata valida da tutti) dei frutti secchi li definisce come frutti secchi schizocarpici:

  • diachenio (Umbelliferae e Rubiaceae);
  • tetrachenio (Labiatae e Boraginaceae);
  • poliachenio (Malvaceae e Ranunculaceae).

I frutti carnosi si dividono in:

  • bacca (vite, pomodoro, banano, sambuco, belladonna);
  • esperidio: frutto delle Rutaceae ovvero gli agrumi. È da alcuni considerato una bacca modificata;
  • drupa: monosperme unicarpellari(drupacee come susina, pesca, ciliegia, albicocca), pluricarpellari (olivo, noce), plusrispermie pluricarpellari (caffè, pepe) a mesocarpo coriaceo (noce, mandorlo) o fibroso (cocco);
  • peponide: frutto tipico delle Cucurbitaceae (zucchina, zucca, cetriolo);
  • balaustio: frutto tipico delle Punicaceae (melograno);
  • cabosside: frutto del cacao; bacca deiscente, tipica della noce moscata (a maturità libera il seme con arillo), e dell’Ecballium (Cucurbitaceae).

Si può quindi concludere che i frutti denominati come “carnosi” dalla botanica sono in gran parte adatti all’essere umano, in quanto possono essere consumati allo stato naturale senza problemi e qunado maturi e di stagione possiedono un notevole polo attrattivo, in virtù della loro appetibilità.

FRUTTI COMPOSTI

I frutti composti sono quelli derivati da più pistilli dello stesso fiore che rimangono uniti anche nel frutto. Esempi:

  • polidrupa: deriva da tante piccole drupe inserite sul ricettacolo convesso del fiore (tipiche del genere Rubus); es. mora del rovo, lampone;
  • conocarpo: deriva dal ricettacolo carnoso e convesso su cui erano inseriti numerosi ovari trasformati in acheni; es. fragola (il vero frutto è composto dagli acheni, la parte carnosa deriva dall’ingrossamento del ricettacolo fiorale).

Si può quindi concludere che i frutti denominati come “composti” dalla botanica sono adatti all’essere umano.

INFRUTTESCENZE

I singoli frutti derivano da pistilli di fiori diversi che formavano un’infiorescenza più o meno compatta.

sorosio: formato da tante false drupe originatasi dalla concrescenza dei calici carnosi (mora del gelso), da corta spiga ( pseudodrupa), oppure l’ananas con asse brattee e frutti carnosi.

siconio: deriva da un ricettacolo semi- carnoso e concavo tappezzato al suo interno da fiori femminili che daranno degli acheni (Fico).

Si può quindi concludere che i frutti denominati come “infruttescenze” dalla botanica sono adatti all’essere umano.

FALSI FRUTTI

  • pomo deriva da un ovario pentacarpallere infero sincarpico avvolto dal ricettacolo carnoso con il quale concresce (il vero frutto è il torsolo), calice persistente.
  • cinorrodo è il “frutto” del genere Rosa è un falso frutto a coppa carnosa, derivante dal ricettacolo. I frutti sono gli acheni in esso racchiusi.

Si può quindi concludere che i frutti denominati come “falsi frutti” dalla botanica sono molto adatti all’essere umano e sono in realtà dei veri e propri frutti a tutti gli effetti, ossia polpa intorno ai semi.

SALUTE PERFETTA, RINGIOVANIMENTO FISICO E LONGEVITÀ: QUESTIONE DI SANGUE

SALUTE PERFETTA, RINGIOVANIMENTO FISICO E LONGEVITÀ: QUESTIONE DI SANGUE
a cura di Marco Giai-Levra

In questo ariticolo vedremo come e perchè una dieta a base di frutta e vagetali crudi produce nell’essere umano una salute perfetta e promuove il ringiovanimento cellulare.

Iniziamo questo discorso presupponendo che sia di interesse comune rimanere in perfetta salute il più a lungo possibile, avendo cura del proprio  corpo, cioè del veicolo materiale che il Divino e la Natura ci hanno dato in prestito per effettuare il viaggio esperienziale della vita, nonchè il contenitore della nostra anima.  In quanto elemento “datoci in prestito” dalle forze universali si presuppone che chiunque dovrebbe prestarvi la massima cura, non cadendo contemporaneamente nell’errore grossolano di indentificarsi con esso.  Noi siamo l’anima. Il corpo è un veicolo.

IL PERFETTO FUNZIONAMENTO DEL CORPO: PH SANGUIGNO LEGGERMENTE ALCALINO
Ma come funziona questo veicolo? Perchè si deteriora? Perchè si ammala? E perchè muore?
La risposta si trova nella purezza del nostro sangue, la nostra linfa vitale. La perfetta salute è relativa al perfetto equilibrio acido-base del PH sanguigno. PH significa potentia hydrogenii (effettività dell’idrogeno) o pondus hydrogenii (peso di idrogeno) e la sua relativa scala di misura va da 0 a 14, dove 7 è neutro, da 0 a 7 è acido e da 17 a 14 è basico o alcalino.
Il sangue puro o che si è depurato attraverso i processi biologici ha un livello di acidità corrispondente a un valore di PH compreso tra 7,35 e 7,45. Questo significa anche che l’uomo è un essere  leggermente alcalino.

Ogni volta che il nostro PH sanguigno oscilla al di fuori di questo range il nostro organismo lo deve riportare rapidamente tra 7,35 e 7,45, che sono i valori compatibili con la vita; al di sopra o al di sotto di questi valori insorgono malattie e se ci si discosta troppo si va incontro alla morte. Quando il valore va al di sotto di 7,35 si dice che l’organismo va in acidosi, mentre al di sopra di 7,45 si parla di alcalosi.

Scala del pH

ACIDIFICAZIONE, FERMENTAZIONE, DEMINERALIZZAZIONE: IN PRATICA SINONIMI CHE PROVOCANO MALATTIA, INVECCHIAMENTO E MORTE
La maggior parte delle malattie sono l’effetto dell’acidosi, causa di invecchiamento, deterioramento e morte. Quando si creano delle acidificazioni il corpo deve obbligatoriamente “neutralizzare” l’acidificazione legando gli acidi formatisi con degli elementi basici o alcalini, che sono i nostri minerali: denti, ossa, pelle, unghie, capelli.  Se il corpo non neutralizzasse gli acidi si ammalerebbe o andrebbe in contro alla morte.
Ma la neutralizzazione ha un prezzo molto caro: comporta infatti la perdita dei nostri preziosi minerali. Perdere i minerali organicati corrisponde a malattia, invecchiamento e infine a morte.

La fonte della vitalità, della perfetta salute è della giovinezza sono i nostri minerali e la perdita di questi comporta l’effetto contrario.
La perdita di minerali o demineralizzazione è la diretta conseguenza di un qualsiasi processo di acidificazione, che è causata a sua volta da fermentazioni interne al corpo provocate per lo più da errate abitudini alimentari. Quindi i termini fermentazione, acidificazione e demineralizzazione sono correlati tra loro tanto da poter essere giudicati dei sinonimi all’atto pratico, ossia che producono il medesimo risultato: malattia, invecchiamento e morte.

Ogni malattia è il tentativo disperato del corpo di espellere muco e sostanze tossiche, accumulati anche in decenni. Invecchiamento e morte possono essere considerate delle malattie. Quindi alla luce di questo punto di vista questi tre elementi sono la conseguenza di anni di errori alimentari in primis e di stili di vita sbagliati o troppo lontani da quello che dovrebbe essere un modo di vivere naturale.

Ogni malattia corrisponde ad una costipazione e prevede una conseguente eliminazione fisiologica di muco e tossine.

UN CORPO PRIVO DI ACIDIFICAZIONI E DEMINERALIZZAZIONI: SALUTE PERFETTA, LONGEVITÀ E IPOTETICA IMMORTALITÀ
Se per assurdo non ci fosse mai nessuna acidificazione nel nostro sangue le nostre cellule sarebbero immortali: questo è stato dimostrato dal famoso esperimento del premio nobel Alexis Carrel, al Rockfeller Institute di New York for Medical Research. Carrel ebbe il Premio Nobel per la medicina e la fisiologia nel 1912 per i lavori sulle suture vascolari, sul trapianto degli organi e sulla coltivazione a lunga scadenza di tessuti in vitro, in particolare per aver inventato un nuovo metodo di sutura delle ferite profonde e per aver evitato le emorragie postoperatorie (a quel tempo frequentissime), trombosi e altre complicanze.
A questo proposito vale la pena di citare il sopracitato esperimento di Carrel e la sua opinione, tratti da libri di Bernard Jensen e Sang Whang:
“Alexis Carrel, al Rockefeller Institute for Medical Research, mantenne in vita il cuore di un pollo per circa 28 anni in una soluzione salina (che conteneva minerali nelle stesse proporzioni di quelle del sangue del pollo) che egli rinnovava tutti i giorni.
Nel momento in cui smise di cambiare la soluzione, le cellule del cuore morirono.
Il segreto per cui il cuore sopravvisse per 28 anni sta nel fatto che egli manteneva il fluido extracellulare costante e che eliminava prodotti di rifiuto delle cellule ogni giorno”.
Tratto da Intestino libero di Bernard Jensen

“Il dott. Alexis Carrel, a questo proposito, diceva: “La cellula è immortale. E’ semplicemente il fluido nella quale galleggia che si degrada. Sostituendo questo fluido ad intervalli regolari, daremo alla cellula ciò che le necessita per nutrirsi e, per quanto ne sappiamo, il pulsare della vita potrà continuare indefinitamente”.
Potete immaginare una casa da cui si eliminano solo il 99,9% dei rifiuti ogni giorno? Nel giro di pochi mesi, accumulando l’1% dei rifiuti ogni giorno, la casa avrebbe un odore orribile. Nel nostro corpo succede la stessa cosa.
Ma cosa sono questi prodotti di rifiuto che si trovano nel nostro corpo? E come facciamo a liberarcene?
Quello che io intendo con “Invertire l’invecchiamento” è ridurre i prodotti di rifiuto, riportandoli ad esempio, nel caso di una persona di 50 anni, ai livelli di una persona di 40 anni o persino più giovane.
Se i rifiuti accumulati non hanno ancora provocato danni irreversibili ai tessuti e agli organi del corpo, le loro funzioni possono anche essere rivitalizzate”.
Tratto da Invertire l’invecchiamento di Sang Whang

Di seguito l’opinine del naturopata Peter Jetnschura riguardo l’invecchiamento:
“Perché l’essere umano invecchia?
Perché consuma i tesori della sua vita, i depositi di sostanze minerali, per neutralizzare grazie ad esse l’aggressività degli acidi.
Con questa continua sottrazione di sostanze minerali dai depositi del cuoio capelluto, dai capelli, dalle ossa, dalle cartilagini e dalle articolazioni sfiorisce la nostra bellezza.
L’invecchiamento del corpo è il progressivo accumulo di scorie e il concomitante esaurimento delle sostanze minerali per neutralizzare gli acidi.
E’ lo svuotamento del corpo che è venuto al mondo “pieno” di sostanze minerali.
Contemporaneamente è un progressivo intaccamento da parte degli acidi di ghiandole e funzioni, fino alla loro perdita totale”.
Tratto da La Salute attraverso l’eliminazione delle scorie di Peter Jentschura e Josef Lohkamper

LA SOLUZIONE ALLA PORTATA DI TUTTI: IL FRUTTARIANISMO
Qual’è quindi la principale causa delle acidificazioni (causa di malattie, invecchiamento e morte) nell’essere umano?
La risposta è: il cibo.
Possono essere tante le concause, ma la principale è sicuramente il cibo assunto. Ossia questa è la causa principale dell’acidificazione dell’organismo nel contesto di un normale funzionamento corporeo umano, per come viene “programmato di fabbrica” dalla Natura. Probabilmente è virtualmente possibile “cambiare il programma” attraverso tecniche di espansione di Coscienza, ma sicuramente è una via difficile in cui pochi potrebbero riuscire facilmente. Infatti anche alla luce delle scoperte relative alla fisica quantistica la materia “non esiste” ma tutto è energia che vibra a frequenza diifferente. Quindi virtualmente una persona malata di tumore, quindi con l’organismo gravemente acidificato, potrebbe in teoria guarire solo con la mente. In realtà anche se questo è possibile, non è molto probabile per la maggior parte delle persone, in quanto richiede una fede e un livello di Coscienza non comuni.

Quindi la soluzione alla portata di tutti a “malattia, invecchiamento e morte prematura” la si può trovare nella correzione delle proprie abitudini alimentari: più ci si allontana dai cibi naturali o di elezione dell’essere umano e più si accelera la velocità di crociera verso il decadimento.

Quali sono i cibi di elezione dell’essere umano?
Ovviamente tutti i vegetali e la frutta commestibili allo stato naturale, cioè crudo e a piena maturazione. Questi sono cibi alcalinizzanti e portatori di minerali.
Ma allora perchè molti individui sembrano apparentemente godere di una perfetta salute e di una perfetta forma fisica, nonchè di un invecchiamento non-precoce pur mangiando cibo-spazzatura-morto-cotto-acidificante?
La risposta è semplice: sono stati dotati da madre natura di una percentuale di minerali più elevata rispetto a molti altri e quindi possono “spenderli” conducendo uno stile di vita con abitudini alimentari dissolute, naturalmente fino ad esaurimento scorte. Ovviamente ogni individuo può avere un accumulo di minerali in denti, ossa, pelle, unghie o capelli che può essere considerato il suo “punto di forza”. È per questo motivo che a causa delle acidificazioni c’è chi perde i denti, chi diventa calvo, chi viene affetto da atrofia ossea e chi in apparenza fisicamente perfetto viene invece colpito all’interno da patologie tumorali.

CIBI E COMBINAZIONI ALIMENTARI ACIDIFICANTI
Quali sono i cibi che acidificano?
I cibi acidificanti sono tutti quelli innaturali per l’essere umano, il quale ha in realtà una natura frugivora. Quindi tutti i cibi raffinati, elaborati artificialmente o non commestibili crudi allo stato naturale hanno un effetto acidificante. Al contrario il 99% dei vegetali crudi e della frutta alcalinizzano l’organismo, apportando minerali in forma liquida colloidale, ossia totalmente assimilabili. I minerali assunti da integratori invece hanno una microstruttura cristallina e quindi non sono assimilabili ma diventano sedimenti che permangono all’interno del corpo per anni, acidificandolo.

Tra i vegetali, quelli non commestibili allo stato naturale sono i legumi, i cereali e i grani, con tutti i loro derivati.
Cibi come i farinacei, i legumi, i cereali, i semi, la carne, il pesce e i latticini danno luogo a delle fermentazioni e quindi a delle acidificazioni: ossia il PH del nostro sangue va sotto i 7,35 diventando a più acido e il corpo va quindi in acidosi e deve neutralizzare questi acidi consumando i nostri minerali interni: come sopradetto questo significa malattia, invecchiamento e morte.
La soluzione quindi è virare gradualmente verso una dieta crudista-fruttariana (cioè quella più adatta all’uomo), alcalinizzare l’organismo e apportare minerali in forma liquida e assimilabile, estratta dai vegetali. Questa dieta va approcciata gradualmente perchè dà luogo a numerose crisi di disintossicazione da scorie e muco, dovuti ad anni o a decenni di errate abitudini alimentari. Spesso queste crisi vengono erroneamente scambiate dai neofiti per carenze nutrizionali.
Infine è lecito pensare che, una volta finito il processo della disintossicazione, si possano reintegrare i minerali perduti, in modo naturale e quindi “invertire l’invecchiamento”.
Il 99% della frutta (dolce, acida, grassa) e dei vegetali crudi commestibili hanno un effetto alcalinizzante e apportano minerali nell’organismo. Quindi questi cibi, rinfoltendo la nostra riserva di minerali, aiuteranno a neutralizzare tutte le acidificazioni dovute allo smaltimento delle scorie e dei rifiuti tossici, nonchè del muco presenti nel corpo a causa di decenni di malealimentazione.
I cibi che acidificano sono:

  • tutti i cibi elaborati e raffinati industrialmente.
  • tutti i cibi cotti: generano in diversa percentuale il fenomeno della leucocitosi nel corpo in quanto vengono riconosciuti dall’organismo come non-cibo, facendo scattare le difese immunitarie. Nel caso di vegetali allo stato naturale e poi cotti l’acidificazione è più lieve.
  • tutti i cibi di origine animale: carne, pesce, insaccati, uova, latte e formaggio.
  • tutti i vegetali che non sono commestibili crudi a piena maturazione e derivati: legumi, cereali, grani, farinacei.
  • tutti i vegetali che contengono un’alta percentuale di amido.
  • tutti i cibi ad alto contenuto proteico.
  • un apporto proteico superiore ai 30-35 grammi giornalieri dà luogo ad acifificazioni.

Altre cause di acidificazione sono le fermentazioni intestinali dovute a combinazioni alimentari errate. Anche i semi acidificano e in genere tutto ciò che ha un alto contenuto proteico.
Le combinazioni da evitare sono:

  • amidi+proteine
  • amidi+zuccheri
  • amidi+acidi
  • proteine+zuccheri
  • proteine+acidi
  • amidi+amidi (un solo tipo di amido concentrato a pasto)
  • proteine+proteine (un solo tipo di proteine concentrate a pasto)
  • grassi+proteine
  • grassi+zuccheri
  • grassi+acidi (avocado+limone è un’eccezione che conferma la regola e si può fare senza conseguenze)
  • grassi+grassi (un solo tipo di grasso concentrato a pasto)

Il contenuto proteico giornaliero medio dovrebbe essere compreso tra i 25 e i 30-35 grammi. Sopra i 30-35 grammi comincia l’acidificazione. Registrandosi su siti come fitday.com o cronometer.com ognuno può facilmente controllare questo valore.

Quando si violano le regole delle corrette combinazioni alimentari avvengono delle fermentazioni nello stomaco e/o nell’intestino. Fermentazione significa ebollizione ma in questo contesto è sinonimo di acidificazione, in quanto ne è la causa.

Le fementazioni creano nel corpo acqua, acido acetico, anidride carbonica e alcol. L’organismo utilizza solo l’acqua, mentre il resto deve smaltirlo e neutralizzarlo “bruciando” la nostra preziosa miniera di minerali, quindi come spiegato facendoci ammalare, invecchiare e andare più velocemente in contro alla morte.

Vale la pena di notare come i cibi acidificanti contengano già al loro interno delle combinazioni alimentari errate per l’essere umano: ad esempio i fagioli violano la regola “amido+proteine” in quanto contengono una percentuale considerevole di entrambi gli elementi. Infatti, come è noto, producono gas nell’intestino: questo gas è la conseguenza di una fermentazione, la quale dà luogo ad un’acidificazione. Gli acidi prodotti vengono assorbiti dai villi intestinali (ne abbiamo 3000 per centimetro quadrato) che li ributta nel sangue, abbassandone il valore del PH. Quindi segue la neutralizazzione degli acidi che si concretizza in una demineralizzazione.

CONCLUSIONI
Le conclusioni del discorso introdotto in questo articolo rendono evidente che se il processo “FERMENTAZIONE->ACIDIFICAZIONE->DEMINERALIZZAZIONE ” sta al processo “malattia, invecchiamento e morte”, allora il processo “MINERALIZZAZIONE->ALCALINIZZAZIONE” corrisponderà a “salute perfetta, disintossicazione e ringiovanimento cellulare”.
Noi possiamo facilmente intervenire sulla qualità della nostra salute, sulla disintossicazione del nostro organismo ed infine, trascorso l’adeguato periodo di transizione-disintossicazione-riadattamento (3 o 4 anni secondo Arnold Ehret), possiamo auspicarci un ringiovanimento cellulare grazie all’apporto di sostanze minerali in forma liquida colloidale, ossia tutti quelli presenti nei vegetali crudi, che a quel punto non serviranno più per neutralizzare l’acidificazione ma sono per reintegrare i minerali perduti in passato.

Se invece il nostro stile di vita vuole perpetuare la tipologia standard consigliata da tutti i media e da gran parte di medici e nutrizionisti allora non ci sarà nessuna possibilità di invertire l’invecchiamento o di evitare la malattia.

Fonte: http://ehretismo.com/2012/03/salute-perfetta-ringiovanimento-fisico-e-longevita-questione-di-sangue/

Hello world! Bio & info

MARCO GIAI-LEVRA

Marco Giai-Levra, 2012

[…]

Marco è musicista e “laureato in nuove tecnologie multimediali e informatica musicale” con il massimo dei voti e con lode al Conservatorio Giuseppe Verdi di Milano, ha cominciato il suo percorso di ricercatore indipendente nel campo della salute nel 1992 con la scelta etica del vegetarianismo.

Tenendo sempre al centro di tutto il suo percorso questa per lui irreversibile scelta etica, ha esteso le sue ricerche allo yoga, alla filosofia orientale e all’induismo, integrandone valori e concetti. Nel 2010, dopo la lettura de’ “Il sistema di guarigione della dieta senza muco” di Arnold Ehret, fà sua la filosofia Ehretista sperimentandone e verificandone la validità e le verità contenute, nonchè condividendone tutti i suoi aspetti etici e salutistici. Quest’ultima esperienza è stata determinante nella felice applicazione di un regime dietetico totalmente crudista-fruttariano fino ad arrivare con successo ad un fruttarianismo integrale al 100%.

[…]

Fonte: http://ehretismo.com/2012/04/conversazioni-sullehretismo-digiuni-e-frutta-acida/