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I cinque strumenti mentali YOGICI di SWAMI JOYTHIMAYANANDA

I cinque strumenti mentali YOGICI di SWAMI JOYTHIMAYANANDA
A cura di Marco Giai-Levra

Questi sono cinque strumenti, come cinque sono  gli  elementi che compongono l’universo materiale (Etere, Aria, Fuoco, Acqua e Terra), ed essi rappresentano anche il principio per una visione globale. L’elemento più sottile, quello che fà quasi da confine tra mondo materiale e spirituale è l’ETERE, detto anche SPAZIO o SPAZIO INFINITO.

Il maestro Vaidya Swami Joythimayananda, originario del Tamil (India del sud), è considerato un’autorità a livello mondiale nei campi dello Yoga e dell’Ayurveda, discipline apprese durante il suo lungo apprendistato in India.

SWAMI JOYTHIMAYANANDA

L’importante è capire che viviamo secondo il principio  dei  cinque  elementi,  perché noi siamo formati dai cinque elementi dell’universo: Etere, Aria, Fuoco, Acqua e Terra. Il corpo o veicolo materiale è formato da questi cinque elementi grossolani e da tre elementi più sottili: Mente, Intelligenza e Falso Ego. Questi ultimi riguardano i corpi mentali.

Charaka disse: «L’uomo è l’epitome dell’universo; ciò che è nell’universo è nell’uomo, ciò che è nell’uomo è nell’universo».

I CINQUE ELEMENTI DELLA NATURA MATERIALE E LE DITA DELLA NOSTRA MANO
Ciascuna delle nostre dita è associata ad un particolare Principio Cosmico Assoluto (Tattva). L’immagine qui sotto mostra la relazione tra ogni dito e il Principio Cosmico Assoluto associato.

5 elementi bhuta.jpg

Quando la coscienza divina fluisce dalla mano di una persona spiritualmente evoluta, l’energia proveniente da ogni dito sarà diversa, in quanto è modificato dall’ Elemento Cosmico Predominante predominante di quel dito. Di conseguenza, come il mignolo è associato con l’Assoluto Elemento Terra (Pruthvītattva), ha anche la maggior capacità di manifestare la Coscienza Divina relativa a quell’elemento. Il pollice è associato con l’Assoluto Elemento Etere (Ākāshtattva) e quindi ha la Coscienza Divina più manifesta in riferimento all’ Etere, con tutto quello che ne consegue.

I cinque elementi sono associati o legati alle dita della nostra mano, nel seguente modo:

  • Dito mignolo: elemento TERRA
  • Dito anulare: elemento ACQUA
  • Dito medio: elemento FUOCO
  • Dito indice: elemento ARIA
  • Dito pollice: Elemento ETERE o SPAZIO INFINITO

SWAMI JOYTHIMAYANANDA MANO

1) HO PAZIENZA
Dito: mignolo
Elemento: TERRA (Prithivî)
Rappresenta il corpo fisico, la morte

LITTLE FINGER

La Terra è il quinto ed ultimo elemento del cosmo presente nel microcosmo; la vita è possibile su questo pianeta perché la Terra mantiene tutte le sostanze viventi e non viventi sulla sua solida superficie. Nel corpo tutte le strutture solide – ossa, cartilagini, muscoli, tendini, pelle, capelli – sono derivate dalla Terra.

La Terra è collegata al senso dell’olfatto ed il suo organo è il naso.

La «vasta», la «estesa»: si tratta della terra e della sua personificazione come Dea. Secondo il Rig Veda questo termine indica, in particolare, uno dei due elementi che compongono il mondo fisico: la terra (Prithivî) e il cielo (Div) che a volte vengono indicati congiuntamente come Dyava-Prithivî.

Prithivî viene definita il grembo di Agni, il luogo in cui ha origine l’embrione della vita; è anche in questo senso che viene detta anche la Madre. Essa si trova in stretta connessione con la fertilità, per gli Dei Prithivî è Aditi, per gli agricoltori è Sita, per gli esseri viventi è la Terra.

La Terra – si afferma – è il giudice definitivo quando viene posta in dubbio l’innocenza o l’integrità di una persona. Lo stesso Buddha chiamò la Terra a testimoniare la sua integrità e la verità del suo insegnamento; è per questo che viene spesso raffigurato seduto mentre tocca la terra con la mano destra.

Dalla Terra sono creati tutti i corpi viventi organici, inclusi quelli del regno vegetale ed animale, incluso l’uomo. La Terra contiene anche le sostanze inorganiche che comprendono il regno minerale ed in questo modo dal grembo dei cinque elementi è generata tutta la materia.

I cinque elementi basilari esistono in tutta la creazione in un’infinita varietà di proporzioni: essi fanno parte della danza dinamica della creazione e si manifestano ed interagiscono in continuazione; il cambiamento di un elemento provoca ripercussioni sugli altri.

Nella membrana cellulare, ad esempio, sono presenti tutti gli elementi, ma la Terra è predominante, poiché fornisce la struttura alla cellula stessa. L’elemento Acqua predomina nel citoplasma, il liquido della cellula. I processi metabolici che regolano le cellule sono governati dall’elemento Fuoco. L’elemento Aria predomina nei gas delle cellule e lo spazio occupato dalla cellula rappresenta l’elemento Etere.

L’Âyurveda considera il corpo umano e le sue esperienze sensoriali come manifestazioni dell’energia cosmica espressa nei cinque elementi basilari. Gli antichi rishi percepirono che questi elementi ebbero origine dalla Pura Coscienza Cosmica. L’Âyurveda mira a mettere ogni individuo in grado di portare il complesso corpo/mente in perfetta relazione armonica con quella Coscienza.

Nello studio dell’Âyurveda è importante comprendere che «uno è in tutto e tutto è in uno» e sebbene gli elementi abbiano diverse caratteristiche, collaborano tra loro essendo sempre tutti presenti, anche se con dominanze diverse; essi hanno varie qualità che mantengono nell’uomo i processi di creazione, conservazione e trasformazione che corrispondono ai tridosha (i tre dosha o energie derivanti dalla combinazione degli elementi).

2) RESISTO
Dito: Anulare
Elemento: ACQUA (Jala)
Rappresenta le emozioni, il gusto della vita, la malattia

ring finger

L’Acqua è il quarto importante elemento nel corpo, si manifesta in tutte le secrezioni ed è assolutamente vitale per il funzionamento dei tessuti, degli organi e dei vari sistemi corporei; l’Acqua corporea è chiamata l’Acqua della Vita.

L’Acqua è collegata al gusto, il suo organo è la lingua – senza acqua la lingua non può gustare.

In quasi tutte le tradizioni del genere umano le acque occupano un posto speciale; sono l’elemento primigenio supra il quale tutto il resto riposa.

La loro prima funzione antropocosmica è la purificazione: ancora oggi è pratica quotidiana immergere idoli o oggetti nelle acque considerate sacre, per simboleggiare il ritorno alle origini, la regressione, la rigenerazione, una nuova nascita.

Le acque possiedono un carattere intermedio: non sono né aria né cielo, si trovano sulla terra ma vengono dal cielo, portano la vita ma possono anche essere letali, purificano ma possono anche essere fangose, scorrono sulla superficie ma anche in fiumi sotterranei.

Nella terra così come nell’individuo prendono le forme più diverse e hanno la libertà illimitata del divenire. Incorporando in sè tutte le virtualità, l’acqua diventa un simbolo di vita, ricca di germi: feconda la terra, gli animali, le donne.

Ricettacolo di ogni virtualità, fluida per eccellenza, sostegno del divenire, l’Acqua è paragonata o direttamente assimilata alla Luna. I ritmi lunari e acquatici sono governati dallo stesso destino, comandano la comparsa e la scomparsa periodica di tutte le donne, e danno al divenire universale una struttura ciclica. Lo spirito delle acque, l’Apam, rappresenta la fonte della vita; nel Rig Veda si dice che «Dalle acque è prodotto questo Universo». Le acque veicolano l’energia divina proprio come il sangue è il veicolo della vita umana.

3) EVITO DI CRITICARE
Dito: Medio
Elemento: FUOCO (Agni)
Rappresenta l’energia, la salute

MIDDLE FINGER

La sorgente del Fuoco e della luce nel sistema solare è il Sole; nel corpo umano la sorgente del Fuoco è il metabolismo: il Fuoco lavora nell’apparato digerente, in tutti i processi di trasformazione fisica e mentale e si manifesta come intelligenza.

Fuoco da sempre amico dell’uomo, il mediatore, il fuoco sacro e sacrificale e allo stesso tempo il fuoco che è il Sole, nelle cose che bruciano e nel cuore dell’uomo: ovunque lo stesso eppure sempre differente.

Agni come importante fenomeno naturale viene innalzato a divinità e l’idea di Agni nasce dal Sole ardente, che con il suo calore accende ogni cosa sia infiammabile. Viene dalle nuvole sotto forma di fulmine, è il portatore del fuoco. Viene raffigurato con una barba rossiccia, mascella quadrata e denti roventi. Il legno e il ghee sono i suoi cibi, brilla come il Sole che disperde l’oscurità della notte. Il suo sentiero è nero quando invade le foreste, e la sua voce è come il tuono del cielo. Così si pensa che il fuoco abiti non solo sulla terra, nel focolare o sull’altare, ma anche in cielo e nell’atmosfera, come il sole e l’aurora e come il fulmine tra le nubi.

Ben presto diventa un Dio supremo che si estende oltre il cielo e la terra e via via che il concetto si fa sempre più astratto, esso appare sempre più sublime. Agni assume quindi il ruolo di mediatore tra gli Dei e gli uomini ed è colui che tutti aiuta.

4) EVITO DI LAMENTARMI
Dito: Indice
Elemento: ARIA (Vâyu)
Rappresenta i pensieri, la creatività mentale

INDEX FINGER

L’Aria è l’elemento del movimento; contiene l’ossigeno che è di vitale importanza per tutti gli esseri viventi. Il suo senso è il tatto e l’organo di azione è la pelle; controlla tutte le attività del corpo: è responsabile di tutte le pulsazioni, delle azioni connesse con l’aria come la respirazione; tutti gli impulsi del sistema nervoso centrale sono governati dall’Aria corporea. La sua funzione è di rendere il corpo asciutto e leggero. La mente dominata dall’Aria è rajasica.

Nel Rig Veda il vento è denominato Vâta o Vâyu: la prima parola viene usata principalmente per l’elemento e la seconda per il Dio. Il vento è collegato alle acque primordiali, viene chiamato primogenito e viene proclamato di origine sconosciuta perché nessuno sa dove vada e da dove venga; lo si sente ma non lo di vede, è invisibile, può essere solo percepito e sentito, mai afferrato o compreso. Il vento possiede il dono della vita eterna, è il dispensatore del principio di vita, il seme della vita.

5) STO BENE
Dito: Pollice
Elemento: SPAZIO o ETERE (Âkâsha)
Rappresenta l’Anima, il Nirvana, la Liberazione, l’Illuminazione, la Libertà

THUMB FINGER

L’ETERE è’ l’elemento onnipresente che tutto pervade, è la dimora degli altri quattro elementi, è lo spazio che separa i differenti oggetti e ne permette la varietà ma differenzia anche le parti di uno stesso oggetto. Nel corpo rappresenta inoltre gli spazi vuoti, come ad esempio nel tratto intestinale, nei vasi linfatici e sanguigni, negli spazi intercellulari, nei polmoni.

L’udito è connesso con l’Etere e il suo organo di senso è l’orecchio. Non è dominato dagli altri elementi, ha movimento ma non ha gusto. La mente dominata dall’Etere è sattvica.

Etere o spazio è il primo degli elementi, è lo spazio, è il vuoto che permette alle cose di esistere e manifestarsi.

Secondo la tradizione i rishi (saggi, veggenti) percepirono che all’inizio il mondo esisteva in uno stato di coscienza immanifesto. Da quello stato di coscienza unificata si manifestarono sottili vibrazioni del primordiale suono cosmico AUM. Da quella vibrazione apparve il primo elemento, l’Etere.

Quest’elemento etereo quindi cominciò a muoversi ed i suoi movimenti sottili crearono l’Aria, che è Etere in azione. Il movimento dell’Etere produsse una frizione, ed attraverso quella frizione fu generato il calore. Particelle d’energia-calore si combinarono a formare intensa luce e da questa luce si manifestò l’elemento Fuoco. In questo modo l’Etere si manifestò come Aria, e fu lo stesso Etere che più tardi si manifestò come Fuoco. Attraverso il calore del Fuoco, certi elementi eterei si dissolsero e si trasformarono in liquidi, manifestando l’elemento Acqua, e quindi si solidificarono per formare le molecole dell’elemento Terra. Così l’Etere si manifestò nei quattro elementi di Aria, Fuoco, Acqua e Terra.

RIASSUNTO DELLE FORMULE-MANTRA
TRUCCO PER RICORDARSI: Per ricordare ed evocare questi strumenti mentali può essere utile richiamarli mentalmente  “a blocchi”, ad esempio:

  • HO PAZIENZA E RESISTO (dita mignolo e anulare)
  • EVITO DI CRITICARE E LAMENTARMI (dita medio e indice)
  • STO BENE !!! (dito pollice)

HAND OF MYSTERIES

CONSIGLI DALLA BHAGAVAD GITA
In riferimento a questi argomenti, nella Bhagavad Gita (Canto del Beato) Krishna (che si presenta come Dio o l’Essere Supremo in Persona) istruisce Arjuna suo amico e discepolo, su quello che si dovrebbe fare. Riassumendo le istruzioni di Krishna in formule facili da ricordare, esse si potrebbero trascrivere con questa formula mantrica:

  1. TOLLERO LA GIOIA E IL DOLORE
    oppure
    RIMANGO FERMO E RISOLUTO IN OGNI CIRCOSTANZA
  2. VEDO TUTTI INGLI ESSERI IN MODO EQUANIME, POICHÈ TUTTI SIAMO UNO
  3. HARE KRISHNA, HARE KRISHNA, KRISHNA KRISHNA HARE HARE
    HARE RAMA, HARE RAMA, RAMA RAMA HARE HARE

Nel primo mantra sono racchiusi i due mantra “HO PAZIENZA” e “RESISTO”.
Il secondo mantra contiene “EVITO DI CRITICARE e DI LAMENTARMI”.
Nel terzo mantra, oltre a i Santi Nomi di Dio, c’è il significato che risponde a “La FONTE INESAURIBILE DI OGNI FELICITÀ E SODDISFAZIONE”.

Hare KRISHNA e Shanti a tutti 🙂 !!!

© 2016 Marco Giai-Levra

fonti:

http://www.yoga.it/articoli/i-cinque-elementi-l-universo-in-noi/
http://www.spiritualresearchfoundation.org/

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